I semi di canapa alimentare conquistano i supermercati canadesi e americani

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cibi canapa americaLa corretta informazione comincia a dare i suoi frutti in Canada e negli Stati Uniti, dove i prodotti alimentari a base di canapa hanno finalmente riempito gli scaffali delle grandi catene di distribuzione: Costco, Safeway, Whole Foods fra gli altri offrono prodotti a zero tasso di psicoattività e alto valore nutrizionale. A beneficiare del cambiamento culturale in corso nei consumatori e del miglioramento della legislazione in materia di canapa alimentare si trovano aziende come Manitoba Harvest, attiva da oltre dieci anni e solo recentemente presa in considerazione dai buyer della grande distribuzione. O come Hemp Oil Canada, che offre alimenti ma anche servizi per la filiera della canapa. Queste aziende producono semi e oli di semi, farine, snacks e integratori alimentari a base di canapa, completamente privi di proprietà psicoattive ma con elevatissimo valore nutrizionale.

Il fondatore di Manitoba Harvest Mike Fata, insieme a Shaun Crew, amministratore delegato di Hemp Oil Canada ricordano i tempi in cui le persone sogghignavano, o peggio scappavano, quando loro parlavano di canapa come alimento ricco di elementi fondamentali per la dieta. I tempi sono cambiati e negli ultimi due anni le vendite dei prodotti di Manitoba Harvest sono triplicate fino a un totale di 50 milioni di dollari. Non sono mancati gli investimenti, fa notare Fata: “Questa nuova macchina impacchetta 60 sacchetti di semi al minuto e costa 500 mila dollari, mentre il nostro olio viene oggi prodotto con 80 frantoi costruiti in Germania”.

L’espansione delle aziende alimentari che hanno puntato sulla canapa negli Stati Uniti e in Canada continua con nuovi impianti produttivi e nuovi prodotti. Le aziende più promettenti tendono a consolidarsi all’interno di gruppi finanziari specializzati in agricoltura innovativa e sostenibile come Avrio Capital. Alcune aziende del Food & Beverage tradizionale stanno valutando l’ingresso nel nuovo mercato, mentre i big come ConAgra, Kraft, Kellogg o Pepsi non sembrano interessate o non vogliono ancora rivelare i piani.

Stefano Mariani

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