La prima casa in canapa costruita con fondi pubblici nelle zone terremotate

Canapa in edilizia //

3 ILa ricostruzione dell’Emilia-Romagna post terremoto parte dalla canapa anche grazie a risorse pubbliche. I due progetti in fase di realizzazione sono stati finanziati al 90% dalla Regione per la ricostruzione di due edifici andati completamente distrutti. Un’abitazione si trova nel comune di Cavezzo in provincia di Modena e l’altra nel comune di Vigarano Mainarda in provincia di Ferrara, entrambi comuni colpiti fortemente dal sisma del 2012. Il primo progetto sarà ultimato alla fine dell’estate e la famiglia potrà entrare in casa presumibilmente intorno a settembre, il secondo sarà invece ultimato prima di Natale.

Per la prima volta viene dunque riconosciuta la validità del metodo costruttivo in canapa e calce, nel senso che questi progetti sono stati valutati prima di essere ammessi al finanziamento, da un punto di vista tecnico, strutturale ed economico. “Credo sia il primo riconoscimento di questo tipo ed il fatto che la Regione Emilia-Romagna riconosca la validità di questo metodo di costruzione mi sembra una cosa importante per la causa della canapa”, ha spiegato Olver Zaccanti, tecnico di ANAB, a canapaindustriale.it. “Quando questi progetti vengono esaminati da apposite commissioni si entra proprio nel dettaglio sia in termini di progetto che di costi. Il costo complessivo dell’intervento viene parametrizzato nei costi standard a metro quadro e noi siamo dentro a questi costi”.

Di che tipo di abitazioni si tratta?
3ESi tratta di una struttura realizzata con struttura in legno e quindi pilastri e travi e l’impresa che la sta realizzando è un’impresa normale, non specializzata, che si occupa di edilizia tradizionale e restauro. Sono entrambi edifici in classe A, anche A+, anche se la regione ha un sistema di classificazione proprio, ed hanno ricevuto un bonus economico per la ricostruzione maggiore proprio perché sono stati progettati in questo modo e cioè a bassissimo consumo energetico. E’ una struttura a telaio in legno massiccio: travi e pilastri in abete italiano che viene dalle parti di Belluno. Alla fine la struttura risulta annegata nella canapa e nella calce perché noi utilizziamo il sistema del getto in opera, senza blocchi prefabbricati.
Si tratta di un progetto pensato dal punto di vista dell’architettura bio-ecologica e tenendo quindi conto della località e delle peculiarità per la disposizione dei singoli locali. A sud-est ci sono le cucine a nord-est le camere, a sud-ovest i soggiorni e a nord i servizi. E’ stato inoltre studiato un sistema di ventilazione naturale all’interno per poter migliorare il comfort complessivo.

Avete usato le pompe?

La struttura portante in legno

La struttura portante in legno

No l’abbiamo gettato a mano. Con le pompe la messa in opera può essere più veloce ma secondo me gli impasti sono di gran lunga migliori se realizzati con l’impastatrice e poi gettati a mano. Il legno è dunque all’interno della struttura del muro di canapa e calce che ha uno spessore finito di 40 cm e quindi non ha bisogno di trattamenti di nessun tipo perché la calce naturale e la canapa sono antibatterici e antifungini naturali. A Cavezzo, il progetto più avanzato, ho chiesto la collaborazione del dipartimento di Chimica dell’Università di Modena e stanno facendo degli studi sugli aspetti energetici, per capire la vera trasmittanza di questo materiale, non su campioni generici ma su quelli prelevati dal cantiere, ma anche sulle caratteristiche di resistenza alla schiacciamento, sia alla resistenza nel tempo di questo materiale. Con il professor Lorenzo Tassi stiamo anche valutando la possibilità di inserire delle sonde all’interno di questo progetto o di uno successivo, per capire meglio la resistenza nel tempo ed effettuare uno studio simile a quello già realizzato dall’Università di Bath. Lo facciamo per capire bene il funzionamento in pianura padana con clima umido sia in inverno sia in estate, per capire cosa avviene all’interno, nella parte più intima del tamponamento che non è visibile.

Sono efficaci dal punto di vista antisismico?
La struttura portante è in legno che è un materiale eccellente nel caso di sisma perché si deforma ma non crolla e prima di andare al collasso ha un’elasticità molto elevata. Inoltre la canapa e la calce diventano un tutt’uno con questa struttura ed anch’essi sono abbastanza elastici e quindi riteniamo che la scelta sia molto valida. La conferma è la prima casa di canapa realizzata in canapa in Italia, costruita nel 2009 a San Giovanni Persiceto (BO). Si tratta di uno dei comuni colpiti dal sisma e che ha avuto diversi danni: la casa invece è perfettamente integra e non è successo nulla.

E dal punto di vista energetico?
Visti i bassi consumi che ci saranno abbiamo pensato di installare una pompa di calore senza generatori di tipo diverso in modo tale che entrambe le abitazioni saranno scollegate dalla rete del gas. Non ci sono nemmeno impianti di condizionamento perché, come detto prima, grazie allo studio del sistema di ventilazione, il vano scala funziona come elemento che calmiera il calore in eccesso oppure per migliorare la temperatura interna e verranno usati intonaci in terra cruda proprio per migliorare il comfort.

Mario Catania

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