E’ nata la Scuola italiana della Canapa: “Vogliamo rivoluzionare la canapa italiana”

Canapicoltura //

Tutti chini sui banchi a fissare la lavagna: la canapa si insegna a scuola grazie alla nuova iniziativa di un gruppo di ragazzi torinesi. Dopo aver studiato alla Oaksterdam University di Oackland in California, il primo college al mondo dedicato alla cannabis per i propri studenti, hanno pensato alla creazione della Scuola Italiana della Canapa come naturale evoluzione delle proprie attività.

“E’ stata una cosa naturale”, racconta Francesco Scopelliti a canapaindustriale.it spiegando che: “Dopo aver creato Canapa Antica Social club ed avendo diversi di noi studiato alla Oaksterdam University il passaggio è venuto in maniera naturale. Coltiviamo canapa da anni e ricevevamo spesso richieste di informazioni sulle attività più disparate relative alla canapa per cui abbiamo utilizzato l’esperienza fatta in America anche per strutturare i programmi di studio e l’impostazione dei corsi”.

Ci sarà una sede fisica?
Sì, la sede c’è già e la stiamo allestendo in questi giorni a Torino in via Cenischia 25/E. Faremo sia corsi in sede, ma anche dei corsi dedicati in giro per l’Italia nel caso in cui ci chiami qualche azienda. E’ stato ad esempio il caso di Sweed, azienda barese, dove siamo stati per 4 giorni di corso dedicati sia per i dipendenti sia per agronomi e figure più tecniche che volevano partecipare, compreso un farmacista.
In più prevederemo anche dei seminari da fare giro che saranno comunicati di volta in volta. Poi c’è la sede fissa dove ci sono le piante e si può lavorare con i sistemi di coltivazione commerciali, perché oltre alla teoria faremo anche pratica.

I corsi hanno una durata predeterminata?

Il corso presso Sweed

Per chi ha la possibilità di venire a Torino a seguire i corsi può anche fare un semestre intero di laboratori, basta mettersi d’accordo sulle date. Al momento, siccome abbiamo iscritti da tutta Italia, abbiamo diviso i corsi: c’è il corso classico di 5 giorni in cui parliamo proprio di canapicoltura a livello commerciale e di cannabusiness ed il corso intensivo di due giorni che è più indirizzato a chi sa già coltivare e magari vuole avere qualche dritta, qualche consiglio sui settori oppure per la burocrazia.
Stiamo anche realizzando corsi extra che sono mirati ad un solo argomento, ad esempio gli estratti, oppure sulla legge con altri esperti del settore.

Quindi non saranno solo corsi sulla parte agronomica ma anche su come gestire la propria attività?
Sì, nel corso classico diamo già uno sguardo a cosa significhi il cannabusiness. Il programma prevede: canapicoltura base, indoor e outdoor. Tecniche agronomiche come urban farming, agricoltura biologica e sostenibilità ambientale. Quello intensivo è più indirizzato agli aspetti di business e meno su quelli di coltivazione.

Chi saranno i docenti?
Io sono il docente di canapicoltura, poi ci sono altri insegnanti che lavorano in Spagna; abbiamo appena avuto la disponibilità di un professore che fa le analisi per l’Università di Torino e quindi collaboreremo con diverse realtà a seconda delle tematiche.

Quali saranno i costi?
Il corso classico da 5 giorni costa 300 euro, quello intensivo 150 euro. Per la metà del prezzo c’è anche le possibilità, limitata, di seguire i corsi online e dopo ogni lezione fare una chiacchierata per rispondere alle domande. Le facciamo in videoconferenza.

A quando le prime lezioni?
Il corso classico inizia il 18 settembre, però la prima settimana abbiamo già pieni entrambi i corsi. Ora stiamo raccogliendo le iscrizioni per quella successiva, chi fosse interessato può scriverci su Facebook o alla mail scuolaitalianadellacanapa@gmail.com.
Se poi ci fosse qualcuno che vuole andare direttamente in California a frequentare i corsi della Oksterdam University, noi abbiamo una sorta di corsia preferenziale per mandare nuovi alunni.
Il nostro scopo finale non è quello di fare semplice informazione, ma quello di formare e rendere le persone capaci di lavorare con le piante e con i sistemi commerciali, rivoluzionando la coltura italiana della canapa che è rimasta molto indietro.

Mario Catania

 

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