CanaPuglia continua a diffondere il valore della canapa per l’Uomo, l’Ambiente e l’Economia. Questa volta attirando l’attenzione sulla possibilità di utilizzare la coltivazione annuale di questa pianta per bonificare terreni contaminati da alcuni metalli pesanti e sostanze organiche.
Il progetto, battezzato all’interno dell’Abap (Associazioni Biologi Ambientalisti Pugliesi), vuole comunicare l’esigenza di coltivare azioni per migliorare le condizioni di vita di se stesso e del pianeta. Protagonista non solo il territorio tarantino devastato dalla più grande industria siderurgica in Europa, ma anche tutta la zona del brindisino dove insiste la centrale a carbone di Cerano (anch’essa la più grande in tutta Europa) e la Montedison dove c’è il divieto di coltivare colture destinate al settore alimentare.
Come aveva spiegato Marcello Colao, membro del Team CanaPuglia nonché ingegnere ambientale socio dell’Abap, durante l’incontro di presentazione a fine 2013, il progetto mira, nel periodo di pochi anni, a circondare il polo siderurgico con una green belt (cintura verde) di canapa. L’idea è di coinvolgere le diverse aziende agricole vicine, i cui terreni sono nelle immediate vicinanze dell’Ilva, per avviare la fitodepurazione, tecnica e meccanismo naturale grazie al quale diverse piante (Canapa, Cotone, Lino, etc.) contribuiscono alla bonifica di siti contaminati, producendo nel contempo materia prima utile nel settore non alimentare ( edilizia, energia, biocompositi,etc.)
La canapa che crescerà su questi territori, prima di essere utilizzata, sarà analizzata in ogni sua parte come lo stesso suolo. È proprio questo il fulcro del progetto: verificare quali inquinanti sequestra la pianta, in che quantità e in quale parte.
Dottoressa Ilaria Di Palma – vicepresidente CanaPuglia
Pubblicato su Dolce Vita n° 50 – gennaio/febbraio 2013