Un’abitazione in calce e canapa ad alta efficienza energetica e progettata secondo criteri di bioedilizia sarà ultimata fra breve a Cascina, in provincia di Pisa. La nuova costruzione è una villetta unifamiliare su due piani con struttura in legno e muri di tamponamento in Natural Beton, materiale prodotto dalla società italiana Equilibrium. Il progetto dello Studio Associato quiquoqua di Pisa è stato realizzato dall’impresa Indino Costruzioni. L’abitazione otterrà la più alta certificazione energetica CasaClima, denominata CasaClima Gold Nature. Abbiamo parlato del progetto, delle tecniche costruttive e dei vantaggi della canapa per la bioedilizia con l’architetto Fabrizio Reali, responsabile della progettazione dell’isolamento di questo edificio per lo studio di architettura quiquoqua di cui fa parte
Quali erano le linee guida del progetto e quali materiali avete scelto?
Il progetto iniziale per questa villa prevedeva metodi tradizionali in cemento armato, tamponamenti e cappotto, con un importo prestabilito e un obiettivo energetico di classe B. Insieme alla proprietà e all’impresa costruttrice abbiamo deciso di migliorare le prestazioni termiche mantenendo la geometria dell’involucro già approvata. Abbiamo quindi progettato una nuova struttura portante in legno adatta alla posa di tamponamenti in Natural Beton. Questa modifica della tecnologia costruttiva, insieme a dispositivi come ventilazione meccanica controllata e tripli vetri, ci ha permesso di ridurre il fabbisogno energetico e aumentare la sostenibilità ambientale dell’abitazione per ottenere una certificazione di classe A+ per la normativa italiana e Casa Clima Gold con un incremento di prezzo pari a solo il 7 percento.
I costi e i metodi di costruzione sono quindi paragonabili ai materiali tradizionali?
Le tecnologie strutturali timber frame offrono buone prestazioni statiche a costi convenienti rispetto ad altri sistemi in legno, e finora la miscela di calce e canapa è l’unico prodotto di bioedilizia che non aumenta il costo finale dell’immobile. Questo materiale risulta più economico rispetto a prodotti con caratteristiche analoghe come la fibra di legno, che viene posata a secco creando alcuni problemi di esecuzione. La tecnica del telaio strutturale in legno con tamponamenti in calce e canapa applicato con il metodo a proiezione evita infatti il rischio di infiltrazioni d’aria che si possono presentare nei sistemi a secco. Lo stesso sistema si può utilizzare poi anche su strutture in acciaio. In questa costruzione abbiamo applicato 36 centimetri di Natural Beton, mentre i materiali tradizionali (tamponamento in laterizio e cappotto in EPS) avrebbero richiesto 50 centimetri di spessore per garantire le stesse prestazioni termiche.
Quali accorgimenti sono necessari per una corretta esecuzione dei tamponamenti in canapa e calce?
Esistono metodi differenti per applicare questo materiale. Noi abbiamo adottato il metodo a proiezione realizzando preliminarmente i tamponamenti dei muri perimetrali dall’interno con lastre di fibro gesso Fermacell e sono raccomandabili anche lastre di magnesite. Queste ultime anche per le spallette delle aperture. Seguono poi i componenti impiantistici come i corrugati e in corrispondenza del marciapiede, la posa di pannelli in XPS o in vetro cellulare. A quel punto la costruzione era pronta per la posa a proiezione del Natural Beton, eseguito dal personale di Equilibrium. L’unico problema della canapa e calce applicata a proiezione è il tempo di asciugatura. Per ovviare al problema bisogna prevedere una ventilazione in copertura e l’uso di intonaco a calce per le pareti perimetrali.
Quali vantaggi delle miscele di calce e canapa risultano più significativi?
In termini di tempi e costi di costruzione il vantaggio principale è la possibilità di applicare ben 30 metri cubi di Natual Beton utilizzando le macchine a proiezione di Equilibrium. Sul fronte del comfort e delle prestazioni termiche le miscele di canapa e calce sono ben note: ad esempio buona capacità di isolamento abbinata alla possibilità di realizzare spessori fino a 40 cm con un unica applicazione, che come nel nostro caso, con uno spessore di 36 cm garantiscono una trasmittanza termica di 14 W/mq K come prestazione invernale da casa passiva e uno sfasamento termico di 17 ore come eccellente prestazione estiva. Queste sono caratteristiche difficilmente riscontrabili negli isolanti sintetici. Ritengo però ancor più interessanti le caratteristiche igroscopiche del canapulo, che permette di regolare e mantenere costante l’umidità degli ambienti interni e garantendo un’ottima traspirabilità delle pareti. Questa caratteristica offre ambienti abitativi più salubri e una lunga vita al materiale costruttivo stesso. Altri prodotti, soprattutto fibre sintetiche devono essere mantenuti sempre asciutti, mentre le miscele di calce e canapa lavorano perfettamente in ambienti umidi, risultando immarcescibili.
Cosa sostituisce l’impianto di riscaldamento in questo progetto?
Grazie al livello di coibentazione raggiunto con i tamponamenti in Natural Beton, la richiesta energetica dell’unità abitativa risulterà al massimo pari a 2.000 watt. È stato quindi necessario installare soltanto una batteria di post-riscaldamento sull’impianto di ventilazione meccanica, collegata alla pompa di calore che produce acqua calda sanitaria L’abbinamento di questo sistema con il piccolo impianto fotovoltaico da 1 KW consentirà ai proprietari di annullare la spesa per il riscaldamento
Come vede il futuro della canapa per l’edilizia in Italia?
Vedo aumentare continuamente l’interesse per questo materiale e con questi evidenti vantaggi prestazionali la canapa risulterà sempre più utilizzata. Purtroppo il trasporto del materiale incide molto sui costi e pochi operatori possiedono le tecnologie e le competenze necessarie. Una macchina per la posa a proiezione costa moltissimo ed è logico che, in mancanza di commesse importanti, le imprese di costruzione si trovino in ritardo nell’acquisizione di questa tecnologia. Servono inoltre nuove aziende in grado di lavorare il prodotto grezzo per evitare di importare semilavorati dall’estero. Nonostante questa necessità di riduzione dei costi, il Natural Beton utilizzato nel nostro progetto è risultato concorrenziale rispetto alle tecniche tradizionali. Negli ultimi anni troviamo sempre più attenzione per le tecniche di bioedilizia e anche in Toscana, dove il legno era considerato un materiale da costruzione povero, vediamo oggi sorgere nuove costruzioni in materiali naturali, ad esempio scuole e abitazioni private. A questo si aggiunge l’interesse crescente per la canapa in edilizia da parte sia delle autorità locali, sia dei cittadini. Serve quindi proseguire nell’informazione sulle caratteristiche e sulla convenienza del prodotto, soprattutto nei confronti delle imprese di costruzione.
Stefano Mariani