Intorno agli anni ’30 nella sola provincia di Caserta si producevano circa 160mila quintali di canapa. Una tradizione che ancora oggi è impressa nelle menti di coltivatori giovani e meno giovani che utilizzavano i frutti di questa pianta nella vita quotidiana, portandola ad avere un valore culturale e sociale, prima che economico e di sostentamento, che nonostante 80 anni di proibizionismo non è stato scalfito.
In occasione della prima edizione della fiera internazionale “Canapa in Mostra” che si è tenuta a Napoli all’ombra dello Stadio San Paolo, abbiamo intercettato il sindaco Luigi De Magistris, presente per un sopralluogo nell’evento patrocinato dal comune, al quale abbiamo fatto un paio domande sulla canapa e il futuro di questa coltivazione a Napoli e in Campania più in generale.
“Puntando su risorse naturali come la canapa”, ha spiegato il sindaco, “possiamo garantire il benessere delle persone facendo economia e avendo una capacità industriale e gastronomica, preservando inoltre i nostri territori. Per questo motivo sono un forte sostenitore di questa pianta per la quale – cambiando completamente argomento – sono a favorevole alla depenalizzazione e ho a suo tempo firmato il referendum”.
Mario Catania e Stefano Mariani