Canapa calce per la ristrutturazione delle antiche abitazioni spagnole scavate nella roccia, le cosiddette cuevas. Nella provincia di Granada come in tutta la regione iberica esistono molti esempi di abitazioni di questo tipo che resistono al tempo in una simbiosi con il ventre della terra. Il recupero e il mantenimento di queste abitazioni richiede tecniche adeguate per conciliare comfort, sicurezza e preservazione delle caratteristiche architettoniche.
Queste due ristrutturazioni di cuevas in provincia di Granada sono state eseguite con materiali naturali e tecniche artigianali. Lo stile organico delle abitazioni vernacolari è interpretato con differenti pose a secco e a umido di canapa calce su corpi di fabbrica in grave stato di degrado. I progetti sono dell’architetto tedesco Monika Brümmer, che ha fondato a Granada la Cannabric per produrre sistemi costruttivi e isolanti in canapa calce e altri materiali naturali. Il prodotto Cannabric è un blocco da costruzione bioclimatica in grado di reggere carichi strutturali. La fibra di canapa è il componente principale e la costruzione di muri portanti in Cannabric può realizzarsi su tre livelli.
La prima cueva era in pessimo stato di conservazione dopo 30 anni di abbandono. Presentava gravi lesioni strutturali e sulla facciata, con avanzata erosione causata dall’acqua anche su fondazioni e basamenti. Un primo intervento risale al 1999, quando i pavimenti, numerosi tamponamenti orizzontali e alcune volte di copertura delle camere sono state nuovamente posate utilizzando calci idrauliche naturali, cannabric e pietra. Il riesame delle opere murarie preliminare al secondo intervento del 2011 ha evidenziato che la canapa calce non aveva perso la sua funzione impermeabilizzante nei punti maggiormente soggetti all’azione erosiva delle piogge. Questo anche dopo le inondazioni fra 2009 e 2010 e le conseguenti frane nel terreno. Il recupero della cueva è terminato con la costruzione di altre stanze e con il consolidamento definitivo delle opere murarie utilizzando blocchi Cannabric e canapa calce.
Monika Brummer ha poi recuperato all’uso abitativo un’altra cueva di 70 metri quadri che aveva subito inondazioni invernali. In questo caso la situazione era complicata dal fatto che una seconda cueva si trovava sotto a quella da ristrutturare. Durante gli scavi sono state scoperte altre stanze un tempo abitate, che dono state incluse nell’abitazione principale. Qui la fibra di canapa mischiata con terra e calce è stata utilizzata per tamponare e proteggere le opere murarie degradate e le pareti scavate nella roccia argillosa. Le nuove pavimentazioni sono posate in Cannabric, mentre le forme organiche delle murature sono realizzate riutilizzando le macerie dovute a crolli e alluvioni all’interno di nuove strutture murarie consolidate con Cannabric insieme a spessi strati di canapa calce e calce idraulica.
Stefano Mariani