Versilcanapa: alla riscoperta della canapa tra innovazione e lavoro

Canapicoltura //

VersilcanapaUna nuova associazione nata per diffondere le virtù della tanto vituperata pianta di canapa. Si chiama Versilcanapa e si pone come fine principale quello della sensibilizzazione della comunità versiliese sulla storia e il presente di questa pianta in campo industriale.

L’idea portante è di esportare il modello nella comunità versiliese, zona per secoli adibita alla canapicoltura e produzione di derivati, soprattutto nel campo tessile, dei cordami e di attrezzature navali. Saranno divulgati e coinvolti i progetti di filiera esistenti ed in espansione sul territorio regionale (filiera corta) e nazionale. La priorità dell’associazione sarà far conoscere queste realtà realizzando sul tema dibattiti, convegni workshop, show cooking e ulteriori iniziative ad esse correlate. Versilcanapa ha aderito alle associazioni ARCI per l’anno 2015 ed inizierà in questi giorni la campagna per il tesseramento dell’anno.

Versilcanapa riunioneIl progetto ha vinto il bando pubblico “I GO” (Impresa Giovani Occupazione) organizzato da UPI Toscana, in partenariato con Fondazione Sistema Toscana e in collaborazione con CNA Giovani Toscana e Confcooperative Toscana. Tra le 25 startup vincenti, Versilcanapa è stata scelta tra le migliori quattro per l’innovazione all’incontro conclusivo tenutosi a Prato lo scorso dicembre.

In un comunicato l’associazione ha sottolineato come la canapa sia: “Una pianta multiuso che sta tornando ad elevato ritmo con un aumento del 150 per cento dei terreni coltivati a canapa nel 2014 rispetto all’anno scorso. Un vero boom spinto dalle molteplici opportunità di mercato che offre questa coltivazione particolarmente versatile e dalla quale si ottengono dai tessuti ai materiali alimentari (farina di semi e olio di semi), edili (a partire da quelli più innovativi come gli eco-mattoni di canapa da utilizzare nella bioedilizia che, oltre a garantire un’alta capacità isolante, sia dal caldo che dal freddo, assorbono anche CO2), ma anche olio, vernici, saponi, cere, cosmetici, detersivi, bioplastiche, carta o imballaggi”.

In chiusura vengono ricordate le parole del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che ha di recente ricordato come: “proprio da queste esperienze di green economy si aprono opportunità di lavoro nelle campagne che possono contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica ed occupazionale del Paese”.

Redazione Canapaindustriale.it

Pubblicato su Dolce Vita n°56 – gennaio/febbraio 2015

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