“Fate la carta, non la guerra”: filosofia e lavorazione della carta di canapa secondo Canapacruda

Aziende canapa Carta di canapa //

fatelacartanonlaguerra“Un uomo di consapevolezza diventa abbastanza coraggioso da accettare il fenomeno del cambiamento, ed in quell’accettazione vera esiste l’estasi, allora tutto va bene, non sei mai frustrato”. Questa frase tratta da Osho che campeggia in bella vista sul sito di canapacruda.com spiega meglio di mille articoli la sfida di Melania Tozzi, mamma 35enne che ha creato a Fabriano il primo laboratorio artigianale di carta di canapa.

In un’intervista di qualche tempo fa ci aveva raccontato come l’obiettivo fosse quello di: “Ricominciare e dare una speranza ai miei figli e a tutti i giovani che non vogliono farsi piegare dal peso della società ma che vedono un futuro nelle proprie abilità e nei propri sogni”. Una giovane mamma artista – “squattrinata”, ci tiene a precisare – che non sopporta il lamentarsi senza agire e che vede nella condivisione della conoscenza il modo per: “Mettere le nostre competenze a disposizione di altre teste, soprattutto dei giovani talenti che al momento stentano ad emergere”.

Ammollo canapacrudaOggi Melania continua a costruire il suo sogno raccontando anche i meccanismi di lavorazione che utilizza. Dall’ammollo (nella foto a sinistra) fatto in un pentolone da cucina, paragonato al metodo di lavorazione del secolo scorso in cui la canapa veniva fatta macerare in vasche, alla asciugatura, per arrivare alla lisciatura (nella foto sotto) “che ha lo scopo di levigare entrambe le superfici del foglio di carta. In passato si usava un attrezzo chiamato ‘cialandro’ e i fogli venivano posti uno alla volta sul piano dell’apposito tavolo rivestito di pelle di montone per ammortizzare la pressione esercitata dal cialandro. Gli addetti a questo passaggio venivano chiamati ‘Cialandratori’ o ‘Chamboreri’.CanapaCruda usa ciò che le viene offerto da Madre Natura”.

lisciatura canapa crudaIntanto Melania continua a sperimentare e ci siamo fatti raccontare come sta procedendo. “Ho fatto nuovi esperimenti con fibre di canapa che mi sono arrivate da tutta Italia. Prima utilizzavo solo canapa prodotta localmente dall’azienda Trionfi Honorati, ora ho canapa che arriva ad esempio dalla Sardegna o dall’Abruzzo. Sono qualità differenti con fibra più o meno pulita dalla quale sono riuscita ad ottenere dei fogli bianco avorio che sto utilizzando per le agende di CanapaCruda“. Con tutti i problemi di un piccolo artigiano Melania spiega che questa carta è ottima per l’utilizzo artistico, ad esempio di chi dipinge con gli acquerelli.

innoalcambiamento canapacrudaFogli di carta creati a mano e asciugati all’aria così da esaltarne la naturalezza, che “rimangono grezzi, affascinanti sia alla vista sia al tatto. Il loro odore ricorda il lavoro nei campi”.
Perché come si chiede Melania in un post sul suo sito: “E’ vero che un foglio strappato non sarà mai più come prima, ma chi lo dice che non sarà più bello?”. Soprattutto se fatto di canapa!

 

Mario Catania

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