Raccolto terminato per Ortinfestival 2015, la festa dei prodotti della terra e dell’utilizzo sostenibile dei terreni agricoli che si è svolta dal 30 maggio al 2 giugno nei giardini della Reggia di Venaria, a Torino. Nei 10 ettari un tempo coltivati dall’Azienda Agricola Reale abbiamo visto lezioni di cucina, spesso vegetariana, conferenze sui temi dell’agricoltura, scambi di esperienze con il pubblico e fra coltivatori, produttori, chef ed esperti del settore alimentare. L’evento è stato curato da Vittorio Castellani, conosciuto anche come Chef Kumalé.
A Ortinfestival c’erano i produttori locali della Savoia e non solo. Ci siamo fermati allo stand della cooperativa Salute Sativa con Davide Galvagno e Ornella Palladino. Ci hanno parlato di canapa alimentare, della sua coltivazione in Italia, di sementi e del loro estratto proteico di semi di canapa. A breve l’intervista alle persone di Salute Sativa su queste pagine. Poi abbiamo incontrato la chef Sara Samuel di Cucinando su due ruote, la sua roulotte-cucina Gigetta e il suo street food vegano alla canapa. Infine le tre conferenze sulla canapa per parlare di economia dei territori, salute, tecniche di selezione del seme e coltivazione. Fra i relatori, il Primo Ricercatore del CRA-CIN di Rovigo, Gianpaolo Grassi. Fra il pubblico, anche Franco Casalone.
Le conferenze sull’innovazione nel settore agroalimentare erano organizzate da Agriconnection, nella persona di Barbara D’Amico, giornalista specializzata in economia e innovazione nel settore agroalimentare. Agriconnection ha anche ideato un Mentor Game per mettere in contatto ricercatori, studenti e nuovi imprenditori dell’agroalimentare con esperti, investitori, aziende e organizzazioni di settore, con l’obiettivo di accelerare l’innovazione nell’agri-business italiano. Abbiamo chiesto a Barbara D’Amico come è andata.
Avete riunito coltivatori, professionisti, appassionati di agricoltura, aziende, giovani e famiglie in una splendida cornice, come è andata?
Dopo l’edizione “zero” dell’anno scorso, con il 2015 Ortinfestival si è consolidato nei giardini di Venaria e sta dando buoni frutti in termini di presenze di aziende e visitatori. Il pubblico è molto interessato e le iniziative di Agriconnection sono andate benissimo: la sala conferenza era sempre piena, con una grande affluenza di visitatori e operatori del settore.
Oltre alla canapa, quali temi hanno catturato più interesse?
L’innovazione nell’agroalimentare è un tema che appassiona molto. Abbiamo visto linee di prodotti nuovi che saranno lanciati presto sul mercato e nuove collaborazioni fra aziende e centri di ricerca, come i birrifici che lavorano insieme alle università per nuovi ingredienti da usare insieme a orzo e luppolo in birre speciali. La Federazione Italiana Agricoltori si è mostrata molto interessata al progetto di una nuova piattaforma informatica che mette in contatto produttori e consumatori.
Si è parlato anche di droni e Big Data
Sono altre aree applicative in grande crescita. Abbiamo visto il drone progettato da un’azienda di Ivrea con a bordo visori interfacciati con database e sensori a terra per ottenere modelli 3D delle coltivazioni. Con questa tecnologia gli agronomi ottengono rapidamente sul proprio computer grandi quantità di dati precisi dal campo, ad esempio sulla crescita e sugli attacchi dei parassiti. Anche per questa tecnologia abbiamo riscontrato interesse da parte di diverse associazioni di categoria.
Quindi il bilancio è positivo?
Molto positivo. Finora siamo riusciti pienamente nel nostro intento di far incontrare innovatori con mentor, finanziatori e soprattutto con le aziende produttrici. Ci ha aiutato molto la rete d’innovatori Talent Garden di Torino: con loro abbiamo realizzato Agriconnection Mentor Game, che ha offerto una bella occasione alle startup per mettere alla prova del mercato le loro visioni innovative e le nuove applicazioni tecnologiche per la produzione e la tutela dell’agroalimentare. Appuntamento all’anno prossimo.
Stefano Mariani