Canapa per la stampa 3D: dallo skateboard alle scarpe per arrivare alle case

Aziende canapa Bioplastica in canapa Canapa economia e politica //

Nel mercato della plastica il settore che sta crescendo di più negli ultimi tempi è quello dei materiali per la stampa 3D, che si sta via via imponendo come un nuovo metodo produttivo del quale non sono ancora state comprese tutte le potenzialità. Mentre ci sono persone che ancora non sanno cosa sia, nel mondo con la stampa 3D si sta creando praticamente di tutto, da oggetti di dimensioni microscopiche, alle case.

Tra le varie sperimentazioni molte riguardano le bioplastiche che possono sostituire quelle tradizionali, ed essere utilizzate con successo anche in questo campo. E tra questi materiali, quello che spicca per le sue ottime proprietà, è proprio la canapa. Mentre sono sempre di più le aziende in tutto il mondo che sviluppano plastiche biodegradabili e compostabili con l’utilizzo o con l’aggiunta di fibra di canapa per migliorare resistenza e durata, ci sono anche aziende che si stanno affacciando al neonato mercato della stampa 3D.

Vi abbiamo raccontato di come un’azienda di giovani ragazzi italiani abbia sviluppato e portato a Malacanapa, la fiera che si è tenuta a Catania lo scorso aprile, una bioplastica creata con canapa ed altri scarti vegetali adatta appunto a questo scopo e di come stiano continuando a sviluppare il materiale già prototipato.

Lotus Boards skateboard canapa2

Lotus Boards skateboard canapa2

Ma ci sono altri esempi dell’utilizzo di questa tecnologia. Brian Wesphal ad esempio ha da poco fondato la start up Lotus Board con l’obiettivo di creare skateboard in canapa con la stampa 3D. Attualmente hanno già realizzato i primi prototipi e per quest’estate era prevista una campagna su kickstarter per prendere il via. “Il mio obiettivo con gli skateboard – ha raccontato al sito specializzato 3dprint.com – è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alla canapa industriale e materiali bio in modo che un giorno potremmo ricavare tutti i nostri materiali da costruzione da risorse che abbiamo cresciuto o coltivato direttamente. Il quadro comprende la stampa plastica in 3D per edifici di grandi dimensioni utilizzando hempcrete (un tipo di mattone in calce e canapa)”. Per gli skateboard è stato utilizzato un materiale prodotto da un fornitore che utilizza il 70% di plastica ed il 30%  di canapa. “Questi materiali iniziali – ha specificato – sono solo la punta dell’iceberg per i composti a base biologica. Più li usiamo e sosteniamo le aziende produttrici e la loro continua ricerca e più potremo arrivare vicini al punto in cui tutti i materiali di cui abbiamo bisogno possano essere prodotti con metodi biologici riducendo notevolmente l’impatto ambientale”.

MatterLab canapa3

MatterLab canapa3

Il MatterLab di Brooklyn è invece un’altra realtà che ha già creato un filamento in canapa adatto alla stampa 3D e punterà su questa tecnologia per il futuro. Fino ad ora ne hanno creati due di diverso tipo: il primo costituito per il 20% da PLA, la materia plastica usata solitamente per la stampa 3D e per l’80% da tagua, conosciuta anche come corozo o avorio vegetale e che si ricava dai semi di una palma che cresce nelle foreste pluviali del Sud America. Il secondo è costituito per l’80% da canapa e per il restante 20% sempre dal PLA.

La designer Liz Ciokajlo per creare la propria linea di scarpe è invece partita facendo il percorso inverso. Si era infatti resa conto che fossero pochi i materiali naturali usati nella stampa 3D, e così ha dato vita al progetto Natural Selection, creando linee di scarpe con diversi materiali naturali, dal cocco alla canapa. “Credo che grazie a questo progetto – ha raccontato – il mondo della stampa 3D potrà trovare nuove soluzioni. La qualità di un designer di capire in anticipo i trend e le qualità di nuovi materiali, è la chiave per guidare le nuove tecnologie che coniugano la moda con la scienza”.

Redazione canapaindustriale.it

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