Come un seme piantato nel momento più opportuno è nata Federcanapa, la federazione della canapa italiana che speriamo possa dare una spinta definitiva al settore, aiutando a ricreare filiere moderne di produzione industriale per tutti i settori ad oggi inesplorati, come la produzione industriale di carta, tessuti e bio-carburanti, per fare degli esempi, e dare così nuovi sbocchi agli agricoltori sempre più numerosi che intendono rilanciare questa coltura che negli anni più prosperi copriva più di 100mila ettari delle nostre terre.
L’occasione è stata la fiera Canapa Mundi, da poco conclusasi a Roma ed i soci fondatori sono imprese, esperti ed associazioni operanti da lungo tempo nel mondo della canapa in Italia. “La Federazione – si legge nel comunicato – nasce con l’intento di dare voce e supporto tecnico-scientifico al fermento di iniziative in atto da due o tre anni in tutte le Regioni italiane e di costituire una rappresentanza autorevole nei confronti del Governo, delle amministrazioni regionali e degli altri settori industriali”.
Beppe Croce, direttore dell’associazione Chimica Verde Bionet e responsabile agricoltura di Legambiente è stato nominato presidente. Gli altri soci fondatori sono l’azienda South Hemp di Taranto, Ecohemp di Padova, Società Agricola Eletta di Bari, Sativa Piemonte, Cartechini Food Brothers, Antonio Trionfi Honorati di Jesi e le associazioni Aprocama, Italcanapa e Toscanapa. Tra gli esperti il professor Alessandro Bozzini, per molti anni rappresentate della Fao per l’Europa e grande autorità internazionale nel campo delle scienze agrarie, il dottor Giampaolo Grassi, primo ricercatore del CREA-CIN di Rovigo per la canapa che da molti anni lavora sul miglioramento genetico e sullo sviluppo di nuove varietà ed il professor Stefano Amaducci, coordinatore del progetto europeo Multihemp e presidente del comitato scientifico della nuova federazione.
“Il primo grande banco di prova – ha spiegato il presidente Croce – sarà il disegno di legge sulla canapa, fermo al momento al Senato. Vogliamo ottenere rapidamente un buon testo che finalmente permetta a ogni agricoltore, industriale o commerciante della canapa in Italia di operare in tranquillità e con adeguate tutele legali”.
Federcanapa sarà aperta a tutti coloro che condividano il codice etico e la carta d’impegno sottoscritta all’atto della costituzione, siano persone fisiche, associazioni o aziende. I soci saranno divisi in soci ordinari e soci qualificati e cioè agricoltori che si dedicano alla canapa e primi trasformatori di prodotto che certifichino di coltivare un determinato numero di ettari o trattino determinate quantità di prodotto secondo un criterio che sarà deciso nelle prossime riunioni. La Federazione oltre a garantire supporto ai soci, vuole essere inclusiva guardando per il futuro anche ad associazioni culturali affini ed altri trasformatori di prodotto.
Con la speranza che la federazione germogli e cresca robusta e sana come sa fare la pianta di canapa, la certezza è che ci sono concrete possibilità di riportare questa coltura ad essere a tutti gli effetti un’eccellenza agro-industriale italiana. Il compito è arduo e la strada in salita, ma speriamo che la federazione riesca ad aiutare a colmare il gap che si sta creando nei confronti di altri Paesi come Francia e Canada, con gli Stati Uniti, nei quali sono previste importanti novità legislative nel 2016, ancora alla finestra ad osservare gli sviluppi internazionali.
Redazione canapaindustriale.it