Era un evento prevedibile e sta accadendo ora. In America, il Paese dove è iniziato il proibizionismo nei confronti della canapa, e che oggi è uno dei pochi Paesi occidentali a vietare formalmente le coltivazioni di canapa industriale, la richiesta di prodotti derivati sta portando ad un aumento delle coltivazioni sperimentali grazie alla domanda crescente i derivati della canapa.
E’ una tendenza che non va presa sotto gamba, perché potrebbe cambiare gli equilibri e la percezione, a livello mondiale, di questa pianta e segnarne lo sdoganamento finale, quello che più preoccupa le grandi aziende e le multinazionali perché significherebbe “liberare” definitivamente una pianta che può dar vita a migliaia di prodotti, in maniera sostenibile.
Alcune grandi aziende se ne sono già accorte. E’ il caso ad esempio della Ford Motors, che utilizza bioplastiche di canapa per sostituire i materiali plastici delle vetture, o di The body shop, multinazionale, presente anche in Italia, che ha lanciato una serie di prodotti alla canapa per la cosmesi e per il corpo. Altro caso è quello dell’azienda Patagonia, che ha lanciato una vera e propria battaglia per legalizzare anche a livello federale la coltivazione di canapa industriale. Dalla loro sede a Ventura, in California, l’azienda da sempre sensibile alle tematiche ambientali, ha prodotto un video dal titolo “Harvesting liberty”, che si può tradurre con “libertà di raccolto”. E’ un cortometraggio nato per promuovere il passaggio dell’Industrial Hemp Act e supportare le petizioni dei cittadini che sono state consegnate il 4 di luglio.
Il regista del film, che è anche un dipendente dell’azienda, Dan Malloy ha visitato i campi sperimentali di canapa in Kentucky per documentare il lavoro di due visionari: Michael Lewis, che con i Growing Warriors assiste i veterani militari nella coltivazione di prodotti biologici per le loro famiglie e le comunità; e Rebecca Burgess, che ha fondato Fibershed, un’organizzazione senza fini di lucro che ha ricevuto una borsa di studio dalla Patagonia per costruire un decorticatore per i semi di canapa.
Hemp, Inc. è la prima azienda americana che sta creando degli impianti per la lavorazione della canapa. Bruce Perlowin, il Ceo dell’azienda, ha infatti dichiarato che è in fase di completamento un impianto industriale per la trasformazione della canapa in North Carolina. “Hemp, Inc. è strategicamente posizionata nel settore canapa industriale e continua a lavorare per essere in grado di trasformare la canapa e dare inizio alla produzione industriale di derivati a base di fibre di canapa. Una volta che l’impianto di fresatura sarà operativo, Hemp, Inc. sarà in grado di produrre migliaia di chili di prodotti al giorno”.
Redazione canapaindustriale.it