L’idea è semplice quanto ambiziosa: creare delle sinergie tra istituzioni e realtà imprenditoriali ed agricole per creare un vero e proprio distretto di produzione e lavorazione della canapa in provincia di Mantova.
“E’ un progetto che è nato 3 anni fa con la Commissione lavoro quando è stato proposto il tema canapa come opportunità di sviluppo del territorio tra i comuni di San Giorgio e Bigarello (oggi unificati) e dell’imprenditoria agricola locale”, racconta l’assessore Alberto Germiniasi a canapaindustriale.it spiegando che: “Abbiamo capito che la canapa potrebbe essere una risorsa per il nostro territorio, sia dal punto di vista agricolo, visto che gli agricoltori possono coltivarla ed avere un reddito superiore a quello della coltivazione di cereali, sia per il settore alimentare ed industriale che offre lo spunto per creare nuove imprenditorialità”.
E’ quindi iniziato un dialogo che ha coinvolto le associazioni di categoria per pensare un progetto per il futuro. Recentemente si è fatta avanti una società che già lavora la canapa che si vuole porre come capofila dell’iniziativa: partendo dalla semina e passando per consigli e suggerimenti, fino alla creazione di nuove filiere. “Come comune abbiamo fatto i facilitatori di questa iniziativa chiamando a raccolta tutte le associazioni di categoria dell’agricoltura come CIA, ConfAgricoltura e Coldiretti, poi abbiamo chiamato Confai, l’associazione dei terzisti, le banche, la Camera di commercio che è nostro partner e la rete di associazioni ed infine le piccole e medie imprese pensando ad uno sviluppo di macchinari per la raccolta e la trasformazione. L’idea è stata quella di coinvolgere gli interlocutori più interessati a sviluppare questo tema ed assieme è nata la volontà di procedere con il progetto”.
L’augurio è che a settembre venga messo a punto un progetto ed un business plan da poter rendere operativo nel prossimo anno. Si contempla tutto l’aspetto della filiera agricola, oltre agli esperti del CREA-CIN di Rovigo per trovare le varietà più adatte al territorio. Poi ci sarà tutta la parte che riguarda il territorio di San Giorgio dove c’è un’area artigianale e produttiva con capannoni sfitti da alcuni anni che potrebbero essere utilizzati per la trasformazione della fibra e del seme. “La nostra ambizione è quella di immaginare un distretto della canapa a San Giorgio Bigarello e lo stiamo proponendo, dopo l’estate faremo il punto della situazione mentre le banche si sono già rese disponibili per i finanziamenti e per gli impianti di trasformazione; non solo, perché già oggi sono presenti sul territorio aziende che si occupano di canapa e bioedilizia: quindi sarà un punto di partenza”.
Il progetto sarà poi presentato in un convegno a San Giorgio Bigarello per mettere al corrente tutte le persone interessate. “L’idea è che già dall’anno prossimo si cominci a coltivare canapa ed installare gli impianti per la prima trasformazione”.
Le premesse sono buone, ora bisognerà vedere come si svilupperà l’iniziativa. Certamente uno degli aspetti più positivi è che un’istituzione come il comune si sia posta come capofila dell’iniziativa per concertare tutte le operazioni e coinvolgere aziende, associazioni e banche, garantendo quindi delle ottime premesse per lo sviluppo di un progetto che sarebbe impossibile da portare avanti per una singola azienda. C’è bisogno di iniziative di questo tipo e soprattutto c’è bisogno che le istituzioni si facciano carico dello sviluppo e della crescita del settore della canapa italiana, centralizzando le iniziative facendo convergere gli interessi imprenditoriali, per focalizzassi su progetti di ampio respiro.
Mario Catania