Confagricoltura e Coldiretti: “Siamo pronti a coltivare cannabis terapeutica”

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Confagricoltura e Coldiretti, tra le già grandi associazioni di agricoltori in Italia, si dicono pronte ad iniziare a coltivare cannabis a scopo medico, raccogliendo l’apertura del ministro della Salute Giulia Grillo che, per far fronte alla continua carenza del medicinale, ha da poco annunciato l’apertura a progetti privati di coltivazione oltre alle serre presenti allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.

“Il ministro Grillo ha accolto le richieste, emerse nel nostro convegno del 25 luglio sulla canapa industriale, di aprire anche ai privati la possibilità di produrre cannabis a uso terapeutico. Le aziende agricole sono pronte a organizzare specifiche filiere tracciate e controllate, per soddisfare la domanda crescente del sistema sanitario nazionale”, raccontato da Confagricoltura. L’associazione ricorda, a questo proposito, che “i quantitativi di cannabis distribuiti dalle farmacie, che sono ancora insufficienti a soddisfare la domanda nazionale da parte dei pazienti, provengono prevalentemente dall’Olanda e dalla Germania e solo in piccola parte da produzioni nazionali, oggi affidate esclusivamente all’Istituto Chimico Farmaceutico militare di Firenze”.

Le due associazioni, che hanno già fatto il loro ingresso nel settore della canapa industriale, scendono dunque in campo per poter assicurare anche dal punto di vista medico delle forniture continue di cannabis made in Italy.

“Portare avanti – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – un progetto di filiera italiana al 100%, che unisca l’agricoltura all’industria farmaceutica, potrebbe essere un grande passo avanti per l’economia agricola italiana e per quella modernizzazione che le si richiede: adattarsi alle esigenze sempre nuove del mercato è di fondamentale importanza per il settore cardine del Made in Italy. La filiera controllata che si verrebbe a creare sarebbe una garanzia per il consumatore-paziente: la cannabis a km0 sarebbe tracciabile come ogni altro prodotto delle nostre imprese e per essere commercializzata dovrebbe superare i nostri controlli e parametri”.

Secondo uno studio proprio della Coldiretti di qualche tempo fa, coltivare cannabis a scopo medico in Italia potrebbe garantire un reddito di 1,4 miliardi e almeno 10mila posti di lavoro dai campi ai prodotti finiti.

Redazione di canapaindustriale.it

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