Cannabis light: la chiusura dei due negozi di Civitanova Marche, avviata dal solerte questore Antonio Pignataro dopo gli attacchi del ministro dell’Interno Salvini, è stata sospesa.
La notizia è stata data ieri dal procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, che ha sospeso i sequestri in attesa della sentenza delle sezioni unite della Cassazione attesa per il 30 maggio: “Preferisco soprassedere sull’ulteriore corso dei procedimenti in atto. Il 30 maggio, la Cassazione chiarirà quale è l’orientamento sul tema”, ha sottolineato.
Quella del questore Antonio Pignataro è una battaglia iniziata un anno fa, quando aveva dichiarato che: “La cannabis light non esiste. Non si possono vendere prodotti contenenti THC, saranno tutti sequestrati”.
“L’intero settore della canapa sta attendendo con ansia la pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione che si dovrà esprimere sulla liceità della commercializzazione delle infiorescenze di canapa sativa L., nonché sulla tuttora irrisolta questione dei limiti di THC applicabili alle fasi post-raccolta”, ha scritto nei giorni scorsi l’avvocato Giacomo Bulleri per canapaindustriale.it, dopo aver sottolineato che fondamento si tratta di una questione di diritti civili.
“La vera e malcelata questione”, aveva raccontato, “deve essere posta sul piano delle libertà individuali in quella che negli USA verrebbe considerata una questione di civil rights, di diritti civili che investe inevitabilmente il rapporto tra Stato ed Individuo. I valori in gioco, infatti, sono l’ordine pubblico da un lato e la libertà individuale e di inziativa economica dall’altro, tutti valori costituzionalmente garantiti e meritevoli di tutela. Per cui la vera questione é: quanto e fino a quanto si può spingere l’ordine pubblico per comprimere le libertà individuali?”
Redazione di canapaindutriale.it