La cannabis light non può essere sequestrata a meno che dalle analisi non risulti che il THC presente superi la percentuale dello 0,5%.
Lo ha stabilito il tribunale del Riesame di Genova in quella che è la prima sentenza arrivata dopo quella delle sezioni unite della Cassazione, del 30 maggio, che ha fatto parecchio discutere, scrivendo che la vendita dei derivati della canapa è vietata a meno che non siano privi di “efficacia drogante”.
La vicenda giudiziaria nasce da un sequestro effettuato in un negozio di Rapallo lo scorso 3 giugno: difeso dall’avvocato Salvatore Bottiglieri, il negoziante si era opposto e la sentenza gli ha dato ragione stabilendo la restituzione della merce.
Il paradosso è che la percentuale dello 0,5% era stata citata proprio in una circolare del ministro dell’Interno Salvini, lo stesso che ha chiesto a gran voce la chiusura dei negozi.
Ad ogni modello 0,5% di THC secondo il tribunale del riesame di Genova, “resta l’unico parametro per la potenziale efficacia psicotropa”. Per questo, il pm non può sequestrare tutta la merce ma, in caso di dubbio, prelevare singoli campioni da analizzare e, in caso di soglia superiore, a quel punto procedere al sequestro.
Redazione di canapaindustriale.it