Canapa, CBD e cosmetica: serve chiarezza sui regolamenti europei

Cosmetici alla canapa //
In questo articolo
1 / Il Cosing: quali principi sono utilizzabili nei cosmetici e quali no
2 / Canapa e cosmetica: le iniziative della EIHA

Canapa e cosmetica: la European Industrial Hemp Association (EIHA) sta lavorando duramente con l’obiettivo di fare chiarezza intorno alle sostanze derivate da canapa industriale utilizzabili nei cosmetici. Queste sostanze sono contenute nel Cosing (Cosmetic Ingredient Database), una lista di sostanze e ingredienti approvate per l’utilizzo in prodotti cosmetici all’interno degli stati membri dell’Europa.

Questa iniziativa è dovuta anche al fatto che a oggi in Europa l’iter produttivo di questi prodotti e la legislazione che li regola sono poco chiari e non tutelano del tutto il consumatore; infatti per immettere sul mercato un prodotto cosmetico (non necessariamente contenente cannabis), oltre ad avere un laboratorio idoneo, creare la formula ed effettuare I test sulla stabilità del prodotto, è sufficiente inviare una comunicazione telematica al CPNP (Cosmetic Product Notification Portal). Dopo appena mezz’ora da questa comunicazione è possibile commercializzare il prodotto.

Non si deve quindi passare nessun controllo a priori per mettere sul mercato un prodotto cosmetico, nessuno ci garantisce che la composizione del cosmetico venduta sia effettivamente quella registrata e tantomeno che le sostanze all’interno dei cosmetici alla canapa siano quelle adatte ad un uso cosmetico. I controlli sono a campione e vengono chiesti solo una volta che il prodotto è già in vendita o dopo segnalazioni da parte dei consumatori.

Il Cosing: quali principi sono utilizzabili nei cosmetici e quali no

Le sostanze utilizzabili nei prodotti cosmetici sono indicate all’interno del Cosing che ne conta circa 20 tra cui:

  • Cannabidiolo (CBD), utilizzabile nei cosmetici SOLO se ha origini sintetiche, che non derivi quindi da estratti o resine di una pianta (direttiva europea attualmente non recepita dall’Italia)
  • Olio di semi di canapa (ha proprietà emollienti e protettive per la pelle)
  • Estratti dai semi di canapa (utilizzati come emollienti)
  • Steli polverizzati

Mentre le parti e i derivati della canapa NON utilizzabili nei cosmetici sono:

  • CBD da estratti tinture o resine, come abbiamo anticipato
  • Oli essenziali
  • Tutti gli estratti o resine da infiorescenze, foglie o gemme

Ovviamente il THC (tetraidrocannabinolo), sostanza classificata come stupefacente, è vietato nell’uso di cosmetici e non deve essere presente nemmeno in tracce. Ma anche foglie, gemme e oli essenziali non devono essere presenti, non essendo riportate nel Cosing.

Si può invece far uso dei terpeni, perché essi, a livello botanico, non sono presenti unicamente nella cannabis, ma all’interno di tanti altri vegetali come componenti principali delle loro resine e dei loro oli essenziali (es. nel luppolo, negli agrumi, ecc.). Perciò si possono ottenere estraendoli da piante diverse dalla cannabis, evitando il rischio di utilizzare altre sostanze contenute nella pianta e inadatte all’uso nei cosmetici.

Canapa e cosmetica: le iniziative della EIHA

Tornando alle azioni della EIHA, essa ha rilasciato un documento che mette in discussione le decisioni proposte qualche mese fa dal Working Group on Cosmetic Products (EU).

L’EIHA afferma che le proposte non concordano con le regole europee dettate Convenzione sugli stupefacenti, il trattato internazionale che regola la produzione e la fornitura di medicinali specifici. Quindi si sottolinea l’inadeguatezza di questo allineamento tra la Single Convention e i regolamenti europei, visto che la canapa industriale è chiaramente esclusa dall’ambito della convenzione.

Queste le parole dell’associazione: “Finché i prodotti cosmetici non cadono sotto la competenza dei regolamenti farmaceutici e medicinali degli Stati Membri, non c’è alcun obbligo di proibire la loro produzione e uso”.

Secondo L’EIHA le restrizioni proposte dal Working Group significherebbero la creazione di un nuovo corpus di regolamenti specifici per il CBD, che si è dimostrato essere l’applicazione più fruttuosa per la canapa industriale. In questo modo si va esattamente nella direzione opposta al trend globale, dove paesi dalla Cina agli Stati Uniti stanno riformando le loro leggi nel campo della canapa, per supportare la crescita di un nuovo mercato.

L’EIHA ha quindi proposto di proibire gli estratti da canapa industriale e il CBD nei cosmetici, solo se essi non sono prodotti in conformità con le leggi del paese di origine. Facendo notare che: “Sfortunatamente, c’è molta confusione sui derivati della cannabis legata alla loro qualità e a quello che potrebbero legalmente contenere, e l’ultimo cambiamento nel Cosing, che non è un documento legalmente vincolante, conferma questa tendenza negativa”.

Infine l’associazione ha proposto di inserire 3 nuovi composti originati dalla canapa nell’International Nomenclature of Cosmetics Ingredients (INCI), la più vasta lista di ingredienti usati nella cosmesi e nella cura personale; ovvero gli estratti di foglie, radici e stelo di canapa.

Lorenzo Broggi

 

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