La legalizzazione della canapa industriale e medica in Costa Rica, sancita da una legge verso metà settembre, è un progetto fortemente voluto dal governo che ha scelto il vegetale più bistrattato della storia per rilanciare l’economia del paese in chiave sostenibile.
Sono molte le opportunità che il progetto potrebbe generare, come l’inserimento dei vari sottoprodotti nelle filiere globali o i benefici economici che potrebbero arrivare ad una serie di economie di scala.
Una nuova filiera sulla quale anche il Centro e Sud America sta dunque puntando per il futuro.
Il testo pubblicato il 17 settembre 2020 per la legge 21.388 – Legge sulla produzione di canapa e cannabis a scopo terapeutico implica una progressiva e innovativa apertura alle opportunità commerciali associate alla produzione e all’industrializzazione della pianta, nella sua forma non psicoattiva (canapa industriale) e nella sua forma psicoattiva a scopo medicinale o terapeutico.
Sono autorizzate tutte le attività di agricoltura, produzione, industrializzazione e commercializzazione della canapa dei suoi prodotti o sottoprodotti. Queste sono esentate da qualsiasi autorizzazione formale preventiva o aggiuntiva, riducendo la loro regolamentazione ad un successivo registro e ad ispezioni periodiche da parte delle autorità competenti.
L’uso della cannabis psicoattiva è regolato da autorizzazioni formali/titoli di abilitazione in tre diverse categorie: licenza per l’agricoltura, la produzione e le attività correlate, in capo al Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento; licenza per l’industrializzazione o lo sviluppo di medicinali, cosmetici, oli essenziali e altri prodotti per uso medico o terapeutico, in capo al Ministero della Salute; permesso per attività di ricerca scientifica o accademiche senza scopo di lucro, responsabile del Ministero della Sanità.
La produzione nazionale per l’autoconsumo a scopo medico e terapeutico è regolata attraverso l’obbligo di una certificazione della condizione del paziente, secondo le specifiche del Ministero della Salute.
Viene nominata una tassa specifica per lo sfruttamento della cannabis, sia la cannabis psicoattiva per uso medico o terapeutico che la canapa per scopi industriali, quantificata al 5% dei profitti netti.
L’emissione dello Statuto è ordinata entro un periodo di sei mesi, per regolare le tasse per i titoli abilitanti (licenze e permessi), il sistema di tracciabilità attraverso il coordinamento interistituzionale del Ministero della Salute, del Ministero dell’Agricoltura e del Bestiame e del Costa Rica Institute on Drugs, e la regolamentazione dei Registri dei produttori e delle industrie.
Il testo comprende una sezione sui reati, le infrazioni e le sanzioni amministrative, le confische, nonché un capitolo sugli incentivi per le organizzazioni di produttori e le piccole imprese.
Il progetto è in fase di elaborazione attraverso una commissione istituzionale alla quale hanno partecipato i Ministeri della Pubblica Sicurezza, della Sanità, del Commercio Estero e dell’Agricoltura e il Promotore del Commercio Estero che ha il coordinamento del progetto.
L’obiettivo principale è quello di fornire opportunità a produttori, investitori ed esportatori interessati allo sfruttamento di questo prodotto agricolo.
Il progetto non ha una data di pubblicazione stabilita, ma l’impegno ad avanzare settimanalmente, con l’obiettivo di avere un’autorizzazione alla produzione di canapa nel paese.
Redazione di Canapaindustriale.it