Una nuova piattaforma in cui la canapa ha trovato casa. Parliamo di Canapashop.it, il nuovo punto di riferimento per gli amanti dei prodotti derivati dalla pianta delle meraviglie, declinati in tutti i settori legali di utilizzo nel nostro Paese.
Con una visita sul sito ci si può rendere immediatamente conto dell’ampia offerta prevista, possibile grazie alle potenzialità di questo vegetale che può dar vita a centinaia di prodotti in diversi settori. E quindi abbigliamento, accessori, alimenti, prodotti per i nostri animali, abbigliamento, prodotti in carta di canapa e poi ancora prodotti a base di CBD e infiorescenze, libri, prodotti per la bioedoiliza e vaporizzatori.
Un scelta ampia resa possibile dall’esperienza ventennale della fondatrice del progetto, Cristina, che in questa vetrina online ha selezionato “con cura le migliori marche e i migliori articoli presenti sul mercato, per poi metterli a disposizione”.
“Ci tengo a sottolineare che sono sì un’imprenditrice, ma prima di tutto un’attivista a favore della Canapa libera e questo per me è anche un modo per valorizzare i suoi utilizzi e contemporaneamente promuovere una cultura preziosa.
Il nostro staff predilige il made in Italy, il km zero e cerca di fare impresa in maniera etica, rispettando l’ambiente e i diritti dei lavoratori”.
Nonostante l’ottima partenza, ha dovuto affrontare i primi problemi, visto che, nel proporre i propri prodotti anche su Facebook, il negozio online si è visto rifiutare la pubblicazione di ben 163 prodotti per presunte violazioni delle normative. Parliamo di prodotti completamente legali, come ad esempio un bagnoschiuma con canapa e alghe marine o un’agenda con carta di canapa.
Dopo un primo rifiuto automatico, è stata chiesta dall’azienda una “verifica umana” più approfondita, ma il divieto a commercializzare tali prodotti è stato confermato. Oltre a questo, rimane inoltre impossibile per le aziende di settore, promuovere i propri prodotti e brand su Facebook e Instagram in quanto le sponsorizzazioni vengono automaticamente rifiutate, spesso con il blocco degli account business e dei relativi conti correnti associati. Una vera e propria caccia alle streghe digitale del tutto insensata.
Articolo a cura di Canapashop.it