La British American Tobacco investe in canapa e CBD: è l’ennesimo cambio di rotta

Canapa economia e politica //
In questo articolo
1 / L’entrata della British American Tobacco nel business della cannabis
2 / Gli obiettivi
3 / Il cambio di rotta delle industrie del tabacco

La British American Tobacco (BAT), la seconda più grande azienda a livello globale tra le produttrici di tabacco e sigarette, investe nel business della canapa e del CBD più in particolare, inserendosi in un mercato in continua espansione e cambiando drasticamente rotta rispetto alle scelte e alle azioni compiute dal settore nel passato.

L’entrata della British American Tobacco nel business della cannabis

Con il 2021 la British American Tobacco ha deciso di cambiare filosofia. Dopo che l’intero settore ha supportato economicamente per anni le campagne anti-legalizzazione della cannabis negli Stati Uniti, oggi l’azienda annuncia un investimento di 174 milioni di dollari nella canadese Organigram, realtà fondata nel 2013 con focus sulla cannabis terapeutica e oggi produttrice leader del paese sia per scopi medici che ricreativi.

Questa manovra ha trasformato la BAT nel più grande azionista di Organigram e può ora nominare due figure all’interno del consiglio di amministrazione della società canadese.

Gli obiettivi

L’accordo, annunciato l’11 marzo 2021, è solo il primo passo verso un settore in costante crescita, quello della cannabis e del CBD, nel quale BAT vuole inserirsi ed espandersi.

“Il nostro approccio multi-categoria, incentrato sul consumatore, che è la chiave della nostra trasformazione, mira a fornire diverse possibilità di scelta e a soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei consumatori adulti”, spiega David O’Reilly, direttore della ricerca scientifica di BAT, nel comunicato stampa rilasciato da Organigram in occasione dell’annuncio dell’investimento. “Questa scelta, inoltre, è mirata a fornire alternative a rischio ridotto alle sigarette combustibili, vogliamo andare oltre il tabacco e la nicotina in nuove ed entusiasmanti aree di innovazione di prodotto”, conclude O’Reilly.

La nuova partnership, inoltre, da una parte fornirà l’opportunità all’azienda canadese di entrare ufficialmente nel mercato a livello globale e dall’altra darà la possibilità alla British American Tobacco di avere accesso alle idee e alle tecnologie più recenti del reparto Ricerca e Sviluppo di Organigram, oltre che alla sua esperienza maturata nel business della cannabis dal 2013.

Nel frattempo, la BAT ha già lanciato un progetto pilota legato a una sua personalissima linea di sigarette elettroniche al CBD, la VUSE CBD Zone. La proposta, per il momento, è limitata alla città di Manchester, ma la British American Tobacco punta all’espansione in tutto il Regno Unito entro la fine del 2021.

Il cambio di rotta delle industrie del tabacco

Con la legalizzazione della cannabis in gran parte dei territori statunitensi — in alcuni per uso esclusivamente terapeutico, in altri anche per uso ricreativo — e con un mercato che registra una crescita a livello globale, la scelta della BTA non stupisce. Ciò che stupisce è il mutamento di pensiero dell’intera industria del tabacco, tra quelle che più hanno investito, in passato, nelle campagne contro la legalizzazione negli Stati Uniti.

Oggi il cambio di rotta non è solo radicale, ma anche piuttosto comune. La scelta presa dalla BTA, infatti, segue un binario simile a quello sul quale già viaggia Altria, produttrice, fra le tante, delle sigarette Marlboro, che nel dicembre 2018 ha investito 1.8 miliardi di dollari nel Cronos Group, azienda legata la business della cannabis con sede a Toronto.

A loro si aggiungono anche Philip Morris e Alliance One International, segno che il mercato a cinque punte ha convinto anche le grandi multinazionali del tabacco e non è intenzionato ad arrestare la sua corsa.

Martina Sgorlon

 

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