Sarà la Corte Costituzionale, il massimo organo della giustizia francese, a decidere se la vendita di CBD e infiorescenze a base di questo cannabinoide in Francia sia legale oppure no. In realtà la decisione dovrebbe essere stata presa martedì, ma la si conoscerà solo nelle prossime settimane.
Riavvolgendo il nastro non possiamo dimenticare come la sentenza del 2020 della Corte di Giustizia europea, secondo la quale il commercio di prodotti a base di CBD in Europa deve essere garantito tra gli stati membri, fosse nata proprio da una caso in Francia. Era infatti il 2018 quando due imprenditori furono condannati a 15 e 18 mesi di carcere e a 10mila euro di multa, per aver messo in commercio una sigaretta elettronica a base di CBD, che veniva prodotto e importato dalla Repubblica Ceca.
Ed è proprio dal 2018, come sottolineano diverse testate francesi, che quel tipo di negozi aveva iniziato ad attecchire anche nel Paese transalpino. Con fortune alterne, perché, proprio come accade in Italia nei confronti delle aziende che producono e commercializzano cannabis light, ce ne sono alcune che hanno potuto lavorare in tranquillità, e altre che sono state coinvolte in sequestri e processi, con condanne e assoluzioni.
Secondo l’avvocato Ingrrid Metton, specializzata nel settore, “ci sono due possibili interpretazioni: o si crede che finché si tratta di CBD che non è proibito, si può commercializzare qualsiasi parte della pianta. Oppure proibiamo qualsiasi uso del fiore perché è cannabis, che sia una sostanza psicotropa o meno”.
La Corte di Cassazione ha esaminato martedì 18 maggio il ricorso in relazione alla legalità del commercio di cannabidiolo, comunemente noto come CBD, e la decisione dovrebbe essere comunicata nei prossimi giorni. Ma, secondo le anticipazioni di Le Cannabiste, “l’arbitrato proposto dalla Mildeca (Mission interministérielle de lutte contre les drogues et les conduites addictives) sulla canapa francese e sotto l’egida del gabinetto del primo ministro Jean Castex avrebbe infine e deciso nella direzione di una regolamentazione più restrittiva“. Secondo la testata francese infatti, “allo stato attuale, sembra che ci stiamo dirigendo verso lo scenario che prevede che la vendita al dettaglio dei fiori di canapa sarebbe totalmente vietata (comprese le infusioni)”.
Redazione di Canapaindustriale.it