La Francia regolamenta la vendita di prodotti a base di CBD, ma vieta la vendita di cannabis light e foglie. L’ha riferito nei giorni scorsi l’AFP con la notizia riportata da Le Figaro, anche se il provvedimento era nell’aria.
Il divieto francese relativo a cannabis light e CBD era stato invalidato dalla Corte di giustizia dell’Unione europea in novembre, con una sentenza che aveva messo l’accento sulla libera circolazione delle merci. I giudici avevano considerato che il CBD non è un narcotico e che Parigi non poteva vietare la vendita di piante e prodotti autorizzati in altri paesi europei.
Il nuovo regolamento, che è stato in fase di riscrittura negli ultimi sei mesi, prevede che “l’autorizzazione alla coltivazione, all’importazione, all’esportazione e all’uso industriale e commerciale della canapa” sia “estesa a tutte le parti della pianta”, a condizione che il suo contenuto di THC – la molecola psicotropa della cannabis – così come quello dei prodotti finiti, sia inferiore allo 0,2%, ha dichiarato l’ufficio del primo ministro all’AFP.
La decisione di permettere agli agricoltori francesi di coltivare CBD per la fabbricazione di derivati chiarisce l’attività dei negozi specializzati che hanno operato fino ad ora nel buio e rischiato azioni legali. Saranno autorizzati a vendere vari prodotti a base di CBD, come cibo, oli, cosmetici e sigarette elettroniche, ma non potranno vendere fiori grezzi e foglie. “La commercializzazione di cime o foglie grezze per il fumo o le tisane è proibita, così come i prodotti che incorporano canapa grezza”, avrebbero riferito dall’ufficio del Primo ministro. Una restrizione “giustificata da ragioni di ordine pubblico e di salute pubblica“, riportano le testate francesi.
Secondo l’AFP una fonte vicina al caso sottolinea che autorizzare i fiori “avrebbe posto problemi in caso di controllo della polizia”. Senza analisi dell’erba sequestrata, è impossibile sapere se il consumatore è in possesso di cannabis ad alto livello di THC, sottolineano le autorità.
La stesura del nuovo ordine dovrebbe essere finalizzata presto. Il testo dovrebbe poi essere inviato alla Commissione europea. Gli stati membri dell’UE avranno allora “un massimo di sei mesi” per porre domande alla Francia prima di una possibile pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.
Redazione di Canapaindustriale.it