Con una sentenza tanto attesa, la Corte di Cassazione ha stabilito mercoledì 23 giugno che, in virtù della libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione Europea (UE), la commercializzazione del CBD (infiorescenze e prodotti trasformati) non può essere vietata se legalmente prodotto in un altro Stato membro.
Questa decisione della Corte di cassazione applica quindi la sentenza resa a novembre dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) che ha contraddetto le autorità francesi.
Secondo Ingrid Metton, avvocata specializzata in casi di “cannabis leggera”, “questa sentenza della Corte di Cassazione afferma che se il CBD è prodotto legalmente nell’UE e il THC è a livello di tracce, il prodotto non può essere qualificato come un prodotto narcotico in Francia, indipendentemente dal fatto che si tratti di fiori o di un prodotto trasformato. Questi prodotti possono quindi essere commercializzati e questa decisione rende il CBD un prodotto normale, come tutti i prodotti vegetali”, ha affermato sottolineando che: “I negozi hanno vinto la loro causa”.
Nelle decine di cause attualmente pendenti davanti ai tribunali francesi, le azioni penali si basano ogni volta sul decreto sulla cannabis del 1990, secondo il quale “sono autorizzate la coltivazione, l’importazione, l’esportazione e l’uso industriale. e commerciale (fibre e semi) di varietà di Cannabis sativa L. “se il loro” contenuto di delta-9-tetraidrocannabinolo [o THC] non supera lo 0,2%”. Tuttavia, poiché il cannabidiolo si trova principalmente nelle foglie e nei fiori della pianta – e non nelle fibre e nei semi – il testo così com’è scritto impedisce teoricamente qualsiasi commercializzazione di prodotti a base di CBD in Francia.
Ma da quando è stato loro ordinato dalla CGUE a novembre di rivedere la loro posizione, le autorità francesi hanno lavorato su nuovi regolamenti. Il ministero dell’Interno ha rivelato a fine maggio che il prossimo quadro prevedeva che “l’autorizzazione per la coltivazione, l’importazione, l’esportazione e l’uso industriale e commerciale della canapa” fosse “estesa a tutte le parti della pianta”, ma il Presidente del consiglio stava preparando un decreto che avrebbe regolato i prodotti contenenti CBD e reso illegale la cannabis light per motivi di salute e ordine pubblico. Questa nuova sentenza apre invece anche alla commercializzazione del fiore. “Resta da decidere se la Francia rimarrà un paese di consumatori o se autorizzerà la produzione, con la creazione di un settore”, ha sottolineato Yann Bisiou, specialista in diritto sugli stupefacenti e cofondatore dell’associazione L630, che si batte per una riforma delle politiche pubbliche sulla droga”.
Redazione di Canapaindustriale.it