La Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale in Sardegna ha dato il via libera al Testo Unificato “Sostegno e promozione della coltivazione e della filiera della canapa industriale”, ora manca solo l’approvazione finale da parte del Consiglio. Il provvedimento è stato votato da tutti i componenti di maggioranza e minoranza della Commissione, unico astenuto il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi.
Il testo mette insieme due proposte di legge: la n.226 presentata dal Partito Sardo d’Azione (primo firmatario Piero Maieli) e la n.228 presentata dal Movimento 5 Stelle (primo firmatario Alessandro Solinas) e lo scopo è la promozione della filiera agroindustriale e agroalimentare della canapa sativa con specifico riferimento alla sua coltivazione e trasformazione nel territorio regionale.
Particolare valore verrà dato anche al ruolo strategico della canapa nella bonifica dei terreni inquinati, nel contrasto del dissesto idrogeologico, nella bioedilizia e nella bioenergia. In Sardegna infatti era stato portato avanti, sempre a livello regionale, un progetto per studiare le proprietà della canapa anche in questo settore.
Alessandro Solinas (M5S) intanto chiede “l’approvazione definitiva del testo da parte del Consiglio. Un provvedimento per il settore è urgente, la coltivazione della canapa sativa avrà una ricaduta economica importante per l’agricoltura sarda”.
“Si tratta di un provvedimento atteso da tempo – ha detto invece il presidente della Commissione Piero Maieli – molti giovani agricoltori stanno scommettendo su questo tipo di attività ma si scontrano spesso con difficoltà burocratiche e un eccesso di controlli dovuto a una normativa poco chiara. Questo provvedimento votato da maggioranza e opposizione farà finalmente chiarezza e darà un contributo importante a tutti gli operatori”.
Il riferimento è alla recente direttiva della procura della Repubblica del tribunale di Cagliari sulle indagini nel mondo della coltivazione di cannabis legale ha messo in subbuglio una realtà dalle notevoli prospettive e nella quale molti giovani sardi stavano investendo, sulla quale proprio Maieli si era espresso così: “Eventuali impedimenti alla coltivazione, alla trasformazione della canapa e alla sua successiva commercializzazione, che possano in qualche modo frenare lo sviluppo di una filiera di qualità, avrebbero come conseguenza disincentivare i giovani agricoltori, e non solo, ad avviare la propria attività”.
Redazione di Canapaindustriale.it