In borsa il verde non è solo il colore dei dollari. Con il via libera della legalizzazione della cannabis in molti Paesi del mondo sia per uso terapeutico che per uso ricreativo o industriale, il numero di società e realtà legate al business a cinque punte è in costante aumento. Ecco qual è la situazione attuale e perché è questo il momento giusto per investire sui titoli della cannabis.
Il mercato azionario, grazie alle opportunità a disposizione di ogni settore, da quello dell’alimentare a quello della moda passando per l’automotive e il tech, è da sempre una fonte inestinguibile di occasioni per chi vuole — e sa — investire il proprio denaro per trasformarlo in nuove entrate. Negli ultimi anni, nel fermento e nella vivacità della borsa, si stanno facendo facendo strada anche nuovissime aziende legate in qualche modo al mondo della cannabis; realtà, queste, che sono considerate dagli esperti tra le più promettenti del panorama economico mondiale.
Con l’aumento della richiesta e l’apertura internazionale, infatti, è aumentata anche l’offerta, ponendo così le basi per un’economia completamente nuova e ricca di potenziale. In questo contesto, le aziende che appartengono da sempre alla filiera della cannabis si sono espanse ed evolute, altre, provenienti da settori differenti ma collegati, come quello del giardinaggio, si sono affacciate sul mercato a cinque punte dando vita a nuove catene produttive, oltre che a numerosi posti di lavoro. Non a caso, infatti, quella della cannabis è una delle industrie in più rapida crescita a livello globale. Negli Stati Uniti, per esempio, ci si avvia verso la legalizzazione federale, mentre in Francia la Corte di Cassazione ha dichiarato legale la vendita di prodotti con CBD, infiorescenze comprese, confermando di fatto la decisione presa in precedenza dalla Corte di Giustizia Europea. Tutti cambiamenti che potrebbero portare a una rivoluzione più che positiva.
In questo clima vivace e ricco di novità, numerose aziende hanno quindi deciso di quotarsi in borsa e altrettante, considerando la rapida crescita del settore sia in termini economici che di opportunità, hanno scelto di investire nei diversi progetti. Nel primo gruppo rientrano per esempio Scotts Miracle-Gro (NYSE:SMG), dedicata alla distribuzione e al marketing al dettaglio, e Canopy Growth (NASDAQ:CGC) e Green Thumb Industries (OTC:GTBIF), che, invece, sono coinvolte direttamente nella coltivazione. E queste solo per citarne alcune.
Per chi vuole seguire l’esempio e cogliere l’occasione prima che sia troppo tardi, ecco tre buoni motivi per investire in borsa sui titoli della cannabis.
La crescita del settore è a lungo termine
Quella che stiamo vivendo è solo l’alba di un settore che sarà importantissimo per l’economia globale. Secondo gli esperti, infatti, siamo solo all’inizio di una rivoluzione verde (medica e ricreativa) che coinvolgerà gran parte dei paesi del mondo nei prossimi anni, Italia compresa. In particolare, secondo un recente rapporto pubblicato da Grand View Research, si prevede che il mercato globale della cannabis legale potrebbe raggiungere i 70.6 miliardi di dollari entro il 2028.
Con la diffusione capillare della legalizzazione e nuove economie che si affacciano al settore — come il Messico, che ha da poco posto fine al proibizionismo — sempre più aziende si uniranno alle quotazioni pubbliche, aumentando così le fortune di un intero settore. Un esempio concreto è quello dell’azienda statunitense Green Thumb Industries, che da quando lo stato dell’Illinois ha legalizzato l’uso ricreativo della cannabis ha registrato un aumento del fatturato netto del 167,5% anno su anno. Una sorte simile è toccata alla sua connazionale Hawthorne, il più grande produttore e distributore all’ingrosso al mondo di forniture per il giardinaggio, che nel 2020 ha visto le sue entrate aumentare del 72% dopo l’apertura al mercato della canapa e derivati.
L’offerta è guidata dalla domanda: le richieste sono infatti attualmente alle stelle e non accennano a rallentare la loro crescita. A spingere il trend anche i paesi dove la cannabis è legale sia per scopi medici che ricreativi, che hanno registrato affari in forte espansione diventando così esempi di eccellenza da imitare in tutto il mondo.
Martina Sgorlon