A sei mesi dalla prima scadenza la lista pubblica finale di fornitori e prodotti CBD convalidati in UK non è ancora stata pubblicata e la UK Food Standards Agency (FSA), ad oggi, non è in grado di dire quando lo farà. E’ complessa la situazione per i prodotti Novel Food a base di CBD nel Regno Unito, primo mercato del vecchio continente ad aver autorizzato questo tipo di prodotti mentre nell’Unione Europea siamo ancora in attesa dell’approvazione finale e delle linee guida.
“I tentativi di regolamentare il vibrante mercato del CBD del paese continuano a fallire, lasciando molti nel settore frustrati”, scrivono infatti su Businesscan.com, puntualizzando che: “La prima scadenza è passata alla fine di marzo e l’FSA ha convalidato solo 4 aziende e 43 prodotti con questi progressi alla sezione ‘On Hold’ della lista pubblica”. A causa della “grande quantità di applicazioni complesse” la FSA sta infatti ancora elaborando circa 213 richieste. E nel frattempo tre quarti delle oltre 800 richieste di CBD Novel Food sono state respinte.
Nel fissare la scadenza del 31 marzo per la conformità alle sue regole sul Novel Food, la FSA aveva infatti sottolineato che l’introduzione di una “lista pubblica” di aziende e prodotti CBD conformi avrebbe aiutato a “ripulire” il mercato britannico.
Ma i continui ritardi lasciano molti dubbi e poche certezze. “Purtroppo, per quanto riguarda l’elenco pubblico, la FSA ha promesso troppo e consegnato troppo poco, una trappola in cui è fin troppo facile cadere”, è il commento lapidario di Greer Deal, direttore del Global Regulatory Services.
Nel febbraio 2020 la FSA ha avvertito le aziende britanniche di CBD che non sarebbero state autorizzate a rimanere sul mercato se non avessero presentato domande di Novel Food entro il 31 marzo di quest’anno. Questa scadenza è stata poi spostata alla fine di aprile e poi più tardi alla fine di giugno – e quando è stata sollecitata da BusinessCann questa settimana la FSA ha detto che ora “non è in grado di dare una data su quando questo compito sarà completato”.
Redazione di Canapaindustriale.it