La canapa debutta nel “Pure ETCR” il campionato per le auto turismo elettriche più potenti

Innovazione e altri usi //
In questo articolo
1 / Il campionato Pure ETCR
2 / L'alfa Giulia Pure ETCR con carrozzeria in canapa
3 / Auto in canapa, i precedenti da Ford in avanti

Canapa e velocità, natura e tecnica: un connubio che è ormai realtà grazie alle caratteristiche di questo vegetale che, se opportunamente trattato, dà vita a materiali che danno prestazioni simili, se non migliori, a quelle del carbonio. Ed è così che la canapa continua ad attirare su di sé le attenzioni del settore automobilistico e aerospaziale, diventando un alternativa che, oltre ad essere vegetale ed inesauribile, viene già utilizzata.

Il campionato Pure ETCR

Parliamo di un campionato particolare e sperimentale, creato per le vetture turismo elettriche. Avrebbe dovuto debuttare nel 2020 ma, a causa della pandemia, è iniziato quest’anno con 3 diversi costruttori: Cupra, Hyundai e il costruttore italiano Romeo Ferraris che ha creato una versione dell’Alfa Giulia adatta a gareggiare in questa categoria.

L’alfa Giulia Pure ETCR con carrozzeria in canapa

Costruita su base Alfa Romeo Giulia, con i suoi 500 Kw (680 CV) e la sua silhouette inconfondibile, corre nella neonata categoria dedicata alle auto turismo più potenti di sempre, l’ETCR.

E l’ultima novità è quella di aver montato alcune parti della scocca realizzate nel tessuto MJ 404/100, denominato “Canapa Raso Turco”. I tessuti naturali e in particolare la fibra di canapa stanno infatti conoscendo sempre maggiori applicazioni anche nel settore automotive, grazie alla loro ecosostenibilità combinata a proprietà di peso, elasticità e resistenza comparabili al carbonio, che negli ultimi quarant’anni è diventato uno standard nel mondo delle corse, importato dal settore aerospaziale.

Un progetto che coinvolge altre realtà italiane, la Fibertech Group di Mornago (Varese) come fornitrice dei materiali in collaborazione con il Linificio e Canapificio Nazionale, e la Bercella di Varano de’ Melegari (Parma), già incaricata di progettare e costruire la la prima versione della carrozzeria in sola fibra di carbonio.

“Siamo davvero orgogliosi di poter annunciare questa innovazione tecnica per il finale di stagione in PURE ETCR”, ha sottolineato Michela Cerruti, team principal di Romeo Ferraris, spiegando che: “L’utilizzo della fibra di canapa per alcuni componenti della carrozzeria dimostra, da un lato, la nostra costante ricerca di miglioramenti e innovazioni per il progetto Giulia ETCR, e dall’altro la volontà di offrire un contributo concreto all’ecosostenibilità, un settore in cui il motorsport gioca un ruolo importante in termini di sviluppo futuro. Noi della Romeo Ferraris abbiamo subito deciso di raccogliere la sfida di un campionato come il PURE ETCR, con vetture full-electric che fungono da banco di prova per soluzioni che presto potremo trovare sui veicoli di tutti i giorni. Oltre al fronte strettamente motoristico, questo processo può avvenire nello sviluppo di materiali all’avanguardia, proprio come quelli di origine vegetale su cui abbiamo lavorato insieme a Fibertech Group e Bercella, due esempi di eccellenza italiana”.

Auto in canapa, i precedenti da Ford in avanti

Il precedente nelle corse è rappresentato da Porsche con la 718 Cayman GT4 Clubsport lanciata nel 2019, che aveva parti della scocca realizzate in canapa.

Automobili e canapa non sono un binomio nuovo, anzi. Il primo a comprendere le potenzialità della pianta all’interno del settore fu Henry Ford, che già nel 1941 presentò al pubblico un’auto con parti create utilizzando un materiale composito molto simile alla plastica e realizzato con fibre di canapa e altri vegetali. Per testarne la resistenza, l’imprenditore statunitense colpì il nuovo veicolo con un martello senza causare alcun danno (il video è ancora visibile qui), un risultato che ha portato all’utilizzo del materiale anche nel settore della sicurezza per realizzare giubbotti antiproiettile.

La canapa potrebbe davvero sostituire i materiali sintetici nel settore automotive di largo consumo, grazie alle sue doti di resistenza e leggerezza che la rendono una candidata ideale per rimpiazzare materiali plastici e metallici, molto più difficili da ottenere e da smaltire.

Redazione di Canapaindustriale.it

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