Abbiamo intervistato la dottoressa Vera Mornatta, specializzata in cannabis medica e applicazioni cliniche che da anni studia le proprietà di questa pianta e che mette al servizio di pazienti e consumatori le sue conoscenze scientifiche con l’obiettivo di promuoverne un utilizzo consapevole. La dottoressa Mornatta fa parte del Consiglio di Amministrazione di Alpine Farm, start-up svizzera che produce cannabis light e che parteciperà ad un nuovo studio sulla cannabis ad uso ricreativo promosso dal Parlamento svizzero e che sta per lanciare in Europa un nuovo dispositivo per l’assunzione di fiori di cannabis vaporizzata.
Alpine Farm è un start-up svizzera composta da due donne e due uomini completamente diversi l’uno dall’altro per cultura, provenienza lavorativa e nazionalità, ma uniti dal ritenere che la cannabis è una pianta demonizzata ingiustamente per troppo tempo e che è arrivato il momento di poterla considerare una risorsa. Produciamo cannabis di alta qualità e ci impegniamo a diffondere delle corrette informazioni attraverso degli educational su questa pianta che è estremamente complessa ed estremamente preziosa e viene utilizzata anche a scopo ricreativo. Tutte le fasi della nostra filiera produttiva sono sottoposte a controlli rigorosi, fin dalle analisi del terreno, escludendo l’utilizzo di prodotti pesticidi dannosi per la salute.
Io mi batto da sempre per la suddivisione tra cannabis medicinale e ricreativa che sono due ambiti nettamente diversi che devono rimanere tali per il benessere dei pazienti ma anche di chi la utilizza a scopo ricreativo. Mi trovo nel CdA di Alpine Farm perché da anni studio la cannabis e a riguardo c’è ancora moltissimo da sapere e da scoprire. Soprattutto desidero favorire un uso ricreativo consapevole tramite una corretta modalità di assunzione utilizzando con responsabilità e moderazione un prodotto sicuro. Io pondero e peso molto le parole che utilizzo perché credo molto in questa affermazione perché secondo me è questo che deve fare la differenza. Parlo di “prodotto sicuro” perché non deve essere più stigmatizzato e deve essere sottratto dalle mani del mercato nero che utilizza cannabis mal coltivata alla quale spesso vengono aggiunte pericolose sostanze e droghe senza che i consumatori lo sappiano. Va consumato come altri prodotti di alta qualità che sono disponibili sul mercato, esattamente ad esempio come un buon vino d’annata da degustare insieme agli amici durante una cena. L’altra ragione della mia presenza in Alpine Farm sono gli educational sulla cannabis che gestirò io come medico insieme ai nostri agronomi, a giuristi e docenti universitari: riteniamo fondamentale una corretta e autorevole informazione condotta da esperti dei vari ambiti.
Inoltre Alpine Farm parteciperà al progetto pilota di studio sul THC che prevede la dispensazione controllata di cannabis a scopi non medici in partenza in Svizzera. Parteciperemo sia come produttori che come partecipanti con un nostro progetto di ricerca sviluppato insieme ad una università svizzera.
In seguito ad una modifica sulla legge degli stupefacenti fatta appositamente dal Parlamento svizzero, a marzo 2021 il Consiglio federale ha adottato un’ordinanza per avviare una sperimentazione pilota di studio sul THC e il consumo di cannabis. Il loro e quindi anche nostro obiettivo è quello di fornire una solida base scientifica in materia di regolamentazione dell’uso della cannabis. Non capiamo come mai l’Italia, così vicina, non abbia minimamente guardato a questa importante iniziativa. Queste sperimentazioni utilizzano diverse tipologie di prodotto, dall’infiorescenza alla resina, dall’olio agli edibili con delle concentrazioni di THC massimo al 20%. L’obiettivo è quello di studiare sia gli effetti sulla salute fisica e psichica del consumatore sia le ricadute sui comportamenti legati al consumo. Ci sarà anche un’analisi sugli aspetti socio economici che comporta l’utilizzo, sull’impatto sul mercato locale delle droghe illegali, con un occhio di riguardo alla posizione dei giovani e alla sicurezza pubblica. Lo studio è in partenza e durerà 10 anni, passati i quali la Svizzera deciderà o meno se regolamentare l’utilizzo della cannabis, ed eventualmente seguendo quale modello.
Omura è uscita negli Stati Uniti con un vaporizzatore che permette di assaporare la cannabis senza bruciarla ma scaldandola. Il prodotto è in linea con il nostro modo di pensare all’uso ricreativo. Il principio di questo dispositivo è di essere un forno a convenzione che, attraverso le resistenze elettriche che scaldano l’aria, permette la vaporizzazione del fiore della cannabis contenuto nei flower sticks pre-confezionati, cilindri di carta, simili a sigarette, ottenuti nel rispetto dell’ambiente e della salute del consumatore. Questo permette di assumere vapori ricchi di terpeni e di cannabinoidi, di poter godere completamente quindi dell’effetto entourage che il fitocomplesso offre. Questi flower sticks contengono la cannabis che è coltivata da noi per ora contenente solo CBD. Ognuno contiene 0,125g di CBD di fiore interno. La confezione ne contiene 12 per circa 1,5 grammi di CBD. Ci si potrebbe chiedere perché consumare un quantitativo così irrisorio di cannabis. Ma è proprio questo il significato del prodotto che apprezziamo: non nasce per soddisfare le esigenze dei fumatori classici, vuole invece permettere un utilizzo ricreativo della cannabis più sano e meno appariscente.
Noi coltiviamo e trasformiamo in Svizzera nella piana di Magadino che è famosa per le coltivazioni di cannabis ricreativa degli anni ’90. Ovviamente la nostra cannabis contiene solo CBD. Speriamo di poter essere sul mercato italiano ed europeo con il raccolto del 2022.
Romana De Micheli