Francia, nuova giravolta: divieto di vendita e consumo per fiori e foglie di canapa

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In questo articolo
1 / Francia: divieto di vendita e consumo di cannabis light tramite decreto
2 / Le reazioni del settore

In Francia, con un decreto pubblicato ufficialmente il 31 dicembre, è tornato il divieto di vendita e consumo di cannabis light e quindi fiori e foglie di canapa con alti livelli di CBD. E’ l’ennesima giravolta del paese dal quale era partito il caso Kanavape, che aveva portato ala sentenza della Corte europea del 2018 che aveva ben fatto sperare il settore perché sembrava aver messo un punto fermo a livello europeo.

Quale? Quello enunciato dalla Corte, e cioè che “Uno Stato membro non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo (CBD) legalmente prodotto in un altro Stato membro, qualora sia estratto dalla pianta di Cannabis sativa nella sua interezza e non soltanto dalle sue fibre e dai suoi semi”.

La vicenda era iniziata nel 2018 quando due imprenditori francesi furono condannati a 15 e 18 mesi di carcere e a 10mila euro di multa, per aver messo in commercio una sigaretta elettronica a base di CBD, che veniva prodotto e importato dalla Repubblica Ceca. Questa sentenza sembrava aver sistemato le cose, ma così non è stato.

Se da una parte è proprio dal dal 2018, come sottolineano diverse testate francesi, che quel tipo di negozi aveva iniziato ad attecchire anche nel Paese transalpino, dall’altra i problemi giuridici stanno continuando fino ad oggi.

Il caso infatti era arrivato davanti alla Corte Costituzionale francese che il 23 giugno scorso aveva stabilito che, in virtù della libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione Europea (UE), la commercializzazione del CBD (infiorescenze e prodotti trasformati) non può essere vietata se legalmente prodotto in un altro Stato membro. Questa decisione della Corte di cassazione applicò quindi la sentenza resa a novembre dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) che ha contraddetto le autorità francesi.

Secondo Ingrid Metton, avvocata specializzata in casi di “cannabis leggera”, “questa sentenza della Corte di Cassazione afferma che se il CBD è prodotto legalmente nell’UE e il THC è a livello di tracce, il prodotto non può essere qualificato come un prodotto narcotico in Francia, indipendentemente dal fatto che si tratti di fiori o di un prodotto trasformato. Questi prodotti possono quindi essere commercializzati e questa decisione rende il CBD un prodotto normale, come tutti i prodotti vegetali”, aveva affermato prima delle ultime evoluzioni sottolineando che: “I negozi hanno vinto la loro causa”.

Francia: divieto di vendita e consumo di cannabis light tramite decreto

“La vendita ai consumatori di fiori o foglie grezze in tutte le loro forme, da soli o mescolati con altri ingredienti, il loro possesso da parte dei consumatori e il loro consumo” sono vietati. Dall’altra parte, “la coltivazione, l’importazione, l’esportazione e l’uso industriale e commerciale delle sole varietà di Cannabis sativa L. sono autorizzati”. La condizione è che la pianta di canapa deve avere un contenuto di THC (Tetraidrocannabinolo, la molecola psicotropa) non superiore allo 0,3%, contro lo 0,2% del progetto di decreto pubblicato nel luglio 2021. I fiori e le foglie di queste varietà “possono essere raccolti, importati o utilizzati solo per la produzione industriale di estratti di canapa”, afferma il decreto. Inoltre, la vendita di piante e la pratica delle talee sono vietate. Infine, i prodotti a base di canapa “possono essere importati da paesi non appartenenti all’Unione europea o esportati al di fuori dell’Unione europea solo se accompagnati da documenti che ne attestino la conformità”.

Le reazioni del settore

Secondo la testata francese Ouest France, è già pronta una procedura sommaria volta a sospendere il decreto, così come un ricorso al Consiglio di Stato. “Lo presenteremo dopo la decisione del 7 gennaio della Corte costituzionale”, ha detto all’AFP Aurélien Delecroix, presidente del sindacato professionale della canapa, che si scaglia contro “un divieto totale e non proporzionato”, che non si basa su “nessuna prova scientifica che dimostri un problema di salute”.

Intanto in Francia Le Cannabiste spiega che: “L’unione dei professionisti del CBD ha appena lanciato la sua prima azione legale contro il divieto di vendita e consumo del fiore grezzo, deciso arbitrariamente dallo stato francese. Si tratta di una richiesta ufficiale urgente e rapida, depositata ieri, lunedì 3 gennaio, e per la quale la risposta dei giudici è attesa oggi 5 gennaio”.

Redazione di Canapaindustriale.it

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