Pubblichiamo qui di seguito un comunicato stampa congiunto delle associazioni Canapa Sativa Italia, Sardinia Cannabis, Resilienza Italia Onlus, Lacanapaciunisce e Sativa Molise, perché oggi pomeriggio, in conferenza Stato Regioni, potrebbe essere approvato il decreto che prevede l’inserimento della canapa nelle piante officinali e che porterebbe al fatto che il fiore e le foglie sarebbero considerati stupefacenti. E’ un tema che avevamo già trattato tempo fa, e del quale avevamo chiesto conto al deputato del M5S Gallinella in questa intervista e al deputato Giuseppe L’Abbate quando era sottosegretario all’agricoltura in quest’altra. Intanto in Francia è tornato il divieto di vendita e consumo di fiori e foglie di canapa che “possono essere raccolti, importati o utilizzati solo per la produzione industriale di estratti di canapa”.
Apprendiamo da fonti politiche che il 12 gennaio in Conferenza Stato Regioni sarà riproposto lo schema di decreto a firma Mipaaf e Minsal sulle piante officinali che relega completamente foglie e infiorescenze della canapa industriale alla legge 309/90, assoggettando alla normativa sulle sostanze stupefacenti parti di piante non stupefacenti.
Nel caos normativo e in un quadro già caratterizzato da interpretazioni non omogenee nelle varie procure, il rischio è che venga azzerata la coltivazione e prima trasformazione per tutti gli altri usi e indotti non farmaceutici. In assenza della giusta chiarezza, la canapa e i suoi fiori si trasformerebbero agli occhi di tutte le forze dell’ordine in sostanza stupefacente, intasando ulteriormente la macchina della giustizia con lunghi processi comunque in assoluzione, perché si tratta di fiori non stupefacenti e quindi non offensivi e assoggettabili al DPR 309/90.
Chiediamo la sospensione del decreto o meglio ancora l’eliminazione dei riferimenti alla canapa in esso contenuti, perché possa poi essere rimodulata una proposta attraverso un confronto.
Sappiamo che il mondo delle officinali aspetta da tempo questo provvedimento, ma un decreto ministeriale non può radere al suolo un settore e migliaia di posti di lavoro oltre che rendere meno competitivo il nostro paese rispetto agli altri paesi Europei e non.
A tutti gli operatori del settore chiediamo di esercitare pressioni sui propri referenti politici e di scrivere a una delle associazioni di filiera come la nostra per partecipare al ricorso al Tar qualora fosse necessario. Il coinvolgimento di tutte le aziende impegnate in questo settore è vitale.
Ai tanti onorevoli sensibili al tema chiediamo di intervenire presso gli uffici competenti al fine di fermare anche questo ennesimo tentativo di radere al suolo gli operatori attuali e l’indotto nato grazie alla legge 242/2016, approvata all’unanimità proprio in commissione agricoltura.
Ci sembra incredibile che i fiori di canapa non psicotropi vengano sostanzialmente tabellati come stupefacenti.
Riportiamo qui di seguito il punto del decreto che viene contestato.
DECRETA CAPO I
Disposizioni di cui all’articolo 1, comma 3 del decreto legislativo 21 maggio 2018, n. 75
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4. La coltura della Cannabis sativa L. delle varietà ammesse per la produzione di semi e derivati dei semi è condotta ai sensi della legge 2 dicembre 2016, n. 242, recante disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa. La coltivazione delle piante di Cannabis ai fini della produzione di foglie e infiorescenze o di sostanze attive a uso medicinale è disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, che ne vieta la coltivazione senza la prescritta autorizzazione da parte del Ministero della salute.
Redazione di Canapaindustriale.it