THC negli alimenti a base di canapa: l’Ue ha finalmente alzato le soglie

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In questo articolo
1 / THC negli alimenti di canapa: livelli massimi e incertezza di misura
2 / I livelli di riferimento negli altri paesi

La Commissione europea ha finalmente stabilito un innalzamento del quantitativo di THC che può essere presente nei derivati alimentari della canapa per tutti i paesi europei. Un limite che è più basso rispetto a quelli massimi che erano stati a lungo invocati dalle associazioni di settore, ma che rappresenta comunque un punto di svolta.

“A seguito di un parere positivo del Comitato permanente per i prodotti alimentari, la Commissione ha modificato il regolamento (CE) n. 1881/2006 per quanto per quanto riguarda i tenori massimi di delta-9-tetraidrocannabinolo (Delta-9-THC) nei semi di canapa e nei prodotti da essi derivati”, ha infatti comunicato la EIHA, l’associazione di settore a livello europeo.

Da sottolineare che i nuovi valori saranno applicabili agli alimenti secchi derivati dai semi e dall’olio di semi di canapa e saranno obbligatori per tutti gli Stati membri. Un’iniziativa che secondo la EIHA metterà fine alla frammentazione del mercato e favorirà nuovi investimenti di settore a livello europeo. Un settore, sottolineiamo noi, in cui l’Italia può dire la sua e nel quale, l’accoppiata della canapa italiana con le nostre eccellenze agroalimentari, declinate Regione per Regione con le proprie specificità, può essere la chiave per puntare sull’export, oltre che sul mercato domestico.

Le regole saranno direttamente applicabili in tutti gli Stati membri 20 giorni dopo la pubblicazione del regolamento e dei suoi allegati sulla Gazzetta ufficiale. Per permettere agli operatori di prepararsi alle nuove regole, il regolamento prevederà anche un periodo transitorio prima dell’applicazione dei livelli massimi che consenta di utilizzare e vendere lo stock già esistente.

THC negli alimenti di canapa: livelli massimi e incertezza di misura

I livelli massimi sono stati fissati a 3,0 mg/kg per i prodotti secchi (farina, proteine, semi, snack) e 7,5 mg/kg per l’olio di semi di canapa. Il Comitato non ha però fissato per iscritto un’incertezza di misura.

L’EIHA aveva chiesto valori più alti, ma dice di aver approvato e sostenuto le proposte della Commissione europea sui livelli massimi di THC negli alimenti a condizione di un regolamento chiaro e ufficiale sulle incertezze di misurazione. Regolamento che però, al momento non è ancora stato sottoscritto.

“L’incertezza di misura”, spiegano dall’associazione, “è definita come un parametro, associato al risultato di una misurazione, che caratterizza la dispersione dei valori che potrebbero essere ragionevolmente attribuiti al misurando. In pratica i laboratori accreditati che fanno analisi per i controlli ufficiali sono obbligati a riportare i loro risultati con l’incertezza di misura, che può variare dal 40 al 50%. La legislazione stabilisce chiaramente che un prodotto non è conforme solo se è oltre ogni ragionevole dubbio al di sopra del livello massimo più la corrispondente incertezza di misurazione. La valutazione dei risultati dei test deve essere effettuata aggiungendo l’incertezza di misura corrispondente al fine di verificare la commerciabilità del rispettivo prodotto”.

L’EIHA ha già chiesto alla commissione una dichiarazione ufficiale, inclusa nel documento che pubblica i livelli massimi di THC negli alimenti, riguardo all’incertezza di misura nell’intervallo del 40-50% e il concetto di non conformità solo se il risultato del test è oltre ogni ragionevole dubbio al di sopra del livello massimo.

Di fatto, tenendo conto dell’incertezza di misura, i prodotti alimentari di canapa dovrebbero poter contenere tra 4,2 – 4,5 mg/kg per i prodotti secchi e tra 10,50 – 11,25 mg/kg per l’olio, restando commercializzabili.

“Pezzo dopo pezzo, stiamo realizzando un vero mercato unico della canapa per l’Europa”, aggiunge Lorenza Romanese, direttore generale dell’EIHA, “continueremo in questa direzione e faremo del nostro meglio per rendere la vita più facile ai coltivatori e trasformatori”.

I livelli di riferimento negli altri paesi

Come sottolineato da Hemp Today, “La European Industrial Hemp Association aveva chiesto di alzare il limite di THC delta-9 per tutti gli alimenti di canapa a 10mg/kg, sostenuta da diversi studi sulla questione, fin dal 2017. Questo avrebbe messo l’Europa sullo stesso piano dei produttori del Canada, dove un limite di 10mg/kg si applica sia agli oli che ai cibi secchi; l’Australia e la Nuova Zelanda hanno un limite di 10mg/kg per gli oli e un limite di 5mg/kg per i cibi secchi; la Svizzera, non membro dell’UE, fissa i limiti per gli oli e i cibi secchi a 20mg/kg e 10mg/kg, rispettivamente”.

Redazione di Canapaindustriale.it

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