L’Agenzia dogane e monopoli ha attivato una nuova ondata di controlli e sequestri nel settore della canapa. In questo articolo gli avvocati Lorenzo Simonetti e Claudio Miglio di Tutelalegalestupefacenti.it fanno il punto della situazione spiegando a quali leggi fare riferimento e quali sarebbero le violazioni legali riscontrate durante i controlli.
Come disse Giulio Cesare: “Se non puoi batterli, allora unisciti a loro”.
La frase appena evocata (diventata ormai proverbio) si adatta comodamente al caso dei controlli e dei sequestri amministrativi svolti da ADM (Agenzia Dogane e Monopoli) aventi ad oggetto i prodotti derivati dalla canapa.
Con il passar del tempo tutti ci stiamo rendendo conto di un’evidenza che si forma dinanzi ai nostri occhi, ma è difficile da frenare: grandi gruppi di potere si stanno spartendo il mondo e le risorse che ad esso si riferiscono.
Con il mondo della canapa sta accadendo la medesima meccanica: il sistema vuole mettere le mani su un prodotto che già vale un fatturato di milioni di euro (in tema di gettito fiscale) ma che è sfuggito al controllo dello Stato per arrivare a trovare ed imporre il proprio guadagno tramite il sistema delle accise.
Quindi, da ciò ne consegue la strategia dello studio di “chi sono” i negozianti che rivendono prodotti derivati da Canapa sativa L., il sequestro imposto dei loro prodotti messi in vendita, la consegna delle fatture di acquisto dei propri rivenditori e l’acquisizione forzata di tutta una serie di documenti tali da svelare il fantastico mondo delle infiorescenze.
Quanto appena detto, però, a scapito dei negozi che mettono in vendita un prodotto scientificamente privo di efficacia drogante.
È bene che il lettore capisca e comprenda, per mezzo della nostra sintesi, quali sono le Leggi applicate da ADM al fine di auto-legittimare i controlli ed i sequestri amministrativi.
I) 107 Codice del Consumo:
I.1 Le amministrazioni di cui all’articolo 106, comma 1, controllano che i prodotti immessi sul mercato siano sicuri;
I.2 è possibile disporre, anche dopo che un prodotto è stato immesso sul mercato come prodotto sicuro, adeguate verifiche delle sue caratteristiche di sicurezza fino allo stadio dell’utilizzo o del consumo;
I.3 è possibile prelevare campioni di prodotti per sottoporli a prove ed analisi volte ad accertare la sicurezza.
II) Legge 689/1981:
Gli organi addetti al controllo possono assumere informazioni e procedere a ispezioni di cose e di luoghi e possono altresì procedere al sequestro cautelare delle cose che possono formare oggetto di confisca amministrativa, nei modi e con i limiti con cui il Codice di Procedura Penale consente il sequestro alla polizia giudiziaria.
III) Legge sulla vendita dei prodotti del tabacco e dei prodotti correlati (Legge n. 6/2016):
L’iniziativa del controllo di ADM ha preso come riferimento la parte della Legge n. 6/2016 avente ad oggetto le “Sigarette elettroniche e prodotti da fumo a base di erbe e misure a tutela dei minori”: evidente, quindi, l’interesse di ADM ad assimilare i prodotti in questione alla disciplina delle sigarette elettroniche.
IV) Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative (Dlgs 504/1995)
I tabacchi lavorati sono sottoposti ad accisa. Per tabacchi lavorati si intendono: a) i sigari e sigaretti; b) le sigarette; c) il tabacco da fumo: 1) il tabacco trinciato a taglio fino da usarsi per arrotolare le sigarette; 2) gli altri tabacchi da fumo; d) il tabacco da fiuto; e) il tabacco da masticare; ((e-bis) i tabacchi da inalazione senza combustione.
Sono assimilati alle sigarette e al tabacco da fumo i prodotti costituiti esclusivamente o parzialmente da sostanze diverse dal tabacco, ma che rispondono agli altri criteri di cui all’articolo 39-bis, comma 2, rispettivamente lettere b) e c), ovvero “i rotoli”, “il trinciato” e “i cascami dei preparati”.
V) Disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente (Legge 212/2000).
ADM ha invocato tale disciplina di settore, ivi compresa la facoltà per l’imprenditore di rivolgersi al Garante del Contribuente (art. 13) il quale rivolge richieste di documenti o chiarimenti agli uffici competenti qualora siano presentate disfunzioni, irregolarità, scorrettezze, prassi amministrative anomale o irragionevoli o qualunque altro comportamento suscettibile di incrinare il rapporto di fiducia tra cittadini e amministrazione finanziaria.
Dopo aver sinteticamente indicato l’insieme delle disposizioni richiamate in tutti i verbali, vi comunichiamo che ADM – in sede dei controlli noti a tutti – ha violato due norme di legge dal carattere fondamentale:
1) ai sensi dell’art. 108 Codice del Consumo è previsto che gli interessati devono essere messi nelle condizioni di partecipare alla fase del procedimento amministrativo e di presenziare agli accertamenti riguardanti i propri prodotti;
2) ai sensi dell’art. 13 co. 2 Legge 689/1981 a nessun imprenditore, prima di eseguire il sequestro amministrativo dei prodotti in vendita, è stata dato l’avviso di avvalersi di un difensore di fiducia: il che determina la nullità del sequestro amministrativo qualora si faccia presente tale eccezione alla competente autorità;
3) in nessun verbale rilasciato è stato indicato quale sarebbe la soglia di THC ritenuta legale per la vendita di questi prodotti: quindi, in tutti i controlli ed i sequestri amministrativi non è stato fondamentalmente spiegato il perché del loro operato.
Da un’attenta analisi dei verbali rilasciati da ADM, giunge agli occhi dell’esperto un evidente dato.
Infatti, anziché procedere solamente ad un “accesso” e ad un “prelievo” della merce, ADM ha eseguito anche “sequestri amministrativi cautelari in attesa dell’esito degli esami di laboratorio”: ciò, in quanto, “i prodotti contenenti sostanze derivate dalla canapa sativa possono formare oggetto di confisca amministrativa”.
Dunque, quale necessità c’è stata di procedere addirittura al sequestro amministrativo di prodotti se, in verità, è stato comunque già eseguito un verbale di accesso e di prelievo?
E perché si dovrebbe procedere alla confisca di un prodotto se l’imprenditore si è accertato che il prodotto messo in vendita non ha efficacia drogante?
Risposta: eseguire un sequestro amministrativo significa rimarcare la “strategia del controllo” della Pubblica Amministrazione sul privato il quale, considerando tutte le pagine di verbali rilasciate, non è capace a districarsi nella selva normativa pullulante di “leggi e leggiucole” le quali, in fin dei conti, assolvono alla funzione di controllo del sistema nei confronti del singolo operatore.
1) È inaccettabile il sequestro amministrativo delle infiorescenze: sarebbe corretto e rispettoso del lavoro dei negozi solamente effettuare una campionatura (come si fa in qualsiasi attività commerciale per la quale si vuole procedere a controlli organolettici): il sequestro amministrativo, quantomeno, prevede l’avviso della facoltà di avvalersi di un avvocato di fiducia e, a nessuno, è stata data questa garanzia. In uno Stato di diritto è il minimo che si deve garantire. peraltro è stabilito proprio dalla Legge 689/1981 in tema di sequestro amministrativo;
2) In disparte avervi lasciato “il contentino” del campione, non siete stati messi nelle condizioni di partecipare – nel contraddittorio tra le parti – alle analisi che saranno disposte presso i laboratori di ADM: quale certezza avete che i laboratori eseguiranno correttamente le misurazioni e calcoleranno, tra le varie cose, i valori di incertezza della misurazione sul THC e il rapporto chemiotipico?
3) Non siete stati messi nelle condizioni di spiegare, nelle competenti sedi, il perché 0,5% di THC, contenuto nei prodotti in vendita, non ha efficacia drogante;
4) è stato istituito il Garante del Contribuente a cui esiste il diritto di rivolgersi: gli onesti contribuenti che rivendono i derivati della canapa Sativa L., che pagano le tasse come tutti gli esercizi commerciali, non devono essere continuamente sottoposti a sequestri e denunzie per un prodotto che genera un fatturato complessivo di milioni di euro sui quali lo Stato ottiene quotidianamente copiosi introiti fiscali.
Ecco, diciamo questi sono i principali aspetti sui quali stiamo lavorando per avere il mandato professionale delle aziende/negozi del settore che subiscono sequestri amministrativi da parte dei funzionari di ADM.
Le aziende che vogliono affidarsi a noi in questo percorso, unite tutte in modo compatto e con un’unica strategia giuridica, riteniamo abbiano il sacrosanto diritto imprenditoriale (tutelato dall’art. 42 della Costituzione) di ottenere risposte chiare e garantite dopo i sequestri: risposte ottenute nel contraddittorio tra le parti dove il nostro studio legale Vi rappresenta come portatore di Vostri interessi imprenditoriali e giuridici.
In particolare, la primaria finalità è riavere la restituzione dei prodotti sequestrati con la certezza di poter continuare a vendere un prodotto che si presume legale fino a prova contraria e sul quale si pagano le tasse.
Gli avvocati Lorenzo Simonetti e Claudio Miglio di Tutelalegalestupefacenti.it