Evidentemente all’Europa non è bastato che in Gran Bretagna sia stato dato il via preliminare ai prodotti contenenti CBD che saranno iscritti nel catalogo dei Novel Food, e nemmeno le raccomandazioni dell’Oms che chiedeva che tutti i prodotti contenenti CBD e con THC sotto allo 0,2% andassero esclusi da qualsiasi tabella internazionale degli stupefacenti: secondo l’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, “la sicurezza del CBD come Novel Food non può attualmente essere stabilita”.
Secondo l’EFSA, che ha da poco pubblicato un documento, pur sottolineando di non aver concluso che il consumo di CBD sia pericoloso, servono nuovi studi perché le ricerche attualmente disponibili degli effetti del CBD sul fegato, sul tratto gastrointestinale, sul sistema endocrino, sul sistema nervoso e sul benessere psicologico “sono insufficienti”.
Insomma, all’EFSA non basta che il CBD, con centinaia di pubblicazioni, sia il cannabinoide più studiato nella storia recente, perché, nonostante riconoscano che siano stati condotti molti studi sull’uomo sull’Epidyolex, farmaco a base di CBD approvato per trattare rare forme di epilessia, “le linee guida per i prodotti farmaceutici prevedono una maggiore tolleranza per gli effetti avversi. Tale tolleranza, tuttavia, non è accettabile quando si considera il CBD come nuovo alimento”, ha dichiarato l’agenzia.
“Abbiamo identificato diversi pericoli legati all’assunzione di CBD e abbiamo stabilito che le numerose lacune di dati su questi effetti sulla salute devono essere colmate prima che queste valutazioni possano essere portate avanti”, ha dichiarato Dominique Turck, presidente del gruppo “Nutrition and Food Innovation” dell’EFSA in merito alle 19 richieste di nuovi alimenti attualmente all’esame dell’agenzia.
Nella dichiarazione, l’EFSA fa riferimento a studi sugli animali che hanno evidenziato “effetti avversi significativi”, compresi quelli relativi alla riproduzione, e osserva: “È importante determinare se questi effetti si manifestano anche nell’uomo”.
La dichiarazione dell’EFSA è una risposta alla Commissione europea, che ha chiesto il parere degli esperti dell’agenzia sulla sicurezza del composto. La Commissione europea ha dichiarato che il CBD può essere classificato come un alimento nuovo o “inedito” se soddisfa le disposizioni pertinenti della legislazione alimentare dell’UE.
Ricordiamo che EIHA Project GmbH, il consorzio organizzato dall’associazione europea della canapa industriale (EIHA), ha dichiarato che sta spendendo da 2,5 a 3 milioni di euro per un’ampia ricerca tossicologica e clinica sull’olio full spectrum contenente tutto il fitocomplesso.
Poco tempo fa, visti i ritardi in Europa per il rimpallo tra Commissione Europea, che sul tema ha cambiato diverse volte opinione e l’EFSA, diverse aziende di settore si erano scagliate contro il lassismo che rischia di creare seri danni alla nascente industria.
Intanto l’EFSA ha programmato una sessione informativa sulla sua dichiarazione per il 28 giugno, durante la quale i rappresentanti dell’agenzia risponderanno alle domande e forniranno indicazioni in merito alle lacune di ricerca individuate.
Redazione di Canapaindustriale.it