La canapa potrebbe essere una risorsa preziosissima per combattere il cambiamento climatico. Tra i più accaniti sostenitori di questa teoria (già messa in pratica da alcuni colossi del digitale che vogliono puntare sulla pianta per immagazzinare il carbonio) anche The Hemp Blockchain, azienda statunitense con sede nello Utah. Ecco tutti i dettagli e il progetto a stelle e strisce.
Attiva dall’inizio del 2020, The Hemp Blockchain è nata con l’obiettivo di sviluppare una soluzione di gestione della catena di approvvigionamento per l’industria della canapa industriale. Obiettivo alla base del progetto riuscire a scavalcare gli approcci tradizionali della filiera in un settore agricolo con prospettive di crescita significative non solo in termini economici, ma anche ambientali; il lancio del progetto, che sta coinvolgendo agricoltori attivi in diversi paesi del mondo, dalla Francia alla Cina passando per Canada e Sud America, è previsto entro la fine del 2022.
In particolare, The Hemp Blockchain punta a creare un’industria più sostenibile attraverso la fornitura, ai coltivatori di canapa, di carbon offsets (compensazioni di carbonio), carbon credits e token di criptovalute. A questo si aggiungerebbero i carbon credits NFT, attraverso i quali gli agricoltori potrebbero ricevere un bonus per le proprie piantagioni di canapa.
Fondamentali per il progetto sono quindi le nuove tecnologie, attraverso le quali The Hemp Blockchain prevede di tracciare e rintracciare la canapa in ogni fase, dal seme al prodotto finale, dando vita, allo stesso tempo, a un mercato nel quale i diversi attori possono sfruttare lo scambio di beni e servizi utilizzando direttamente il digitale, dalle firme dei contratti alle criptovalute.
“Pensiamo che ciò che stiamo offrendo diventerà lo standard”, affermano Steve Prosniewski e Daniel Higbee, COO e CEO di The Hemp Blockchain. “Una volta che il seme è stato piantato nel terreno, avremo la capacità di raccogliere dati in tempo reale su diverse variabili, come il tempo, e anche di tenere traccia della quantità di carbonio sequestrata. Stiamo seguendo il prodotto fino in fondo”.
Dal punto di vista ambientale, il progetto punta invece a sfruttare al meglio la pianta come risorsa sostenibile in diversi settori, dal tessile all’edilizia passando per l’automotive, contribuendo così a ridurre sia l’inquinamento che la quantità di rifiuti prodotti dalle diverse filiere e dai privati. Basti pensare che ogni anno, nel mondo, vengono prodotte circa 400 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica: con alternative realizzate a partire dalla canapa questo numero potrebbe ridursi drasticamente.
La pianta può essere un potente strumento per combattere il cambiamento climatico anche perché un ettaro coltivato a canapa può potenzialmente sequestrare più carbonio di un ettaro di foresta pluviale, con la differenza che è una pianta annuale e non impiega decenni per crescere e svilupparsi.
“Ci sono molti vantaggi nella canapa”, ha aggiunto Higbee. “Se riusciamo a coltivarla su vasta scala e a integrare prodotti innaturali, come la plastica, con quelli naturali, possiamo aiutare a fermare fenomeni come quello della deforestazione e dell’inquinamento”.
In questo contesto, The Hemp Blockchain ha inoltre dato vita a The Carbon Protocol Initiative, un summit dedicato ai partner e agli esperti del settore agricolo e informatico. Obiettivo dell’incontro, tenutosi ad Aspen (Colorado), è stato identificare e creare nuovi standard e protocolli per la contabilità e la trasparenza dei crediti di compensazione del carbonio per l’industria della canapa industriale.
“Clima e digitalizzazione dovrebbero essere due settori coinvolti da importanti investimenti negli anni a venire; The Hemp Blockchain e Carbon Protocol Initiative sono contributi al futuro del pianeta”, ha affermato Steve Prosniewski in occasione dell’evento. “L’unione di carbon credits e blockchain porterà a una nuova trasparenza del mercato, nonché a nuovi incentivi economici per i coltivatori di canapa; è un ottimo modo per accelerare l’adozione della canapa nei prodotti industriali globali. Inoltre, è un approccio moderno per accelerare l’allontanamento dai combustibili fossili e ridurre quindi le emissioni globali”.
“Il summit ci ha permesso di fare importanti passi avanti verso la risposta a una domanda di dimensioni monumentali relativa al futuro del nostro pianeta: come supportare crediti di compensazione del carbonio veri, trasparenti e che minimizzino il rischio di frode attraverso l’uso della tecnologia blockchain?”, ha aggiunto Daniel Higbee. “Ora, liberata dalla regolamentazione federale restrittiva, la canapa industriale è pronta a ricoprire un ruolo importante nelle energie rinnovabili, nell’agricoltura rigenerativa, nella salute umana e in molte altre aree, e le entrate derivanti dai crediti di compensazione del carbonio possono fornire inoltre un forte incentivo a coltivare la canapa industriale. La Blockchain della canapa sta costruendo un pezzo fondamentale dell’infrastruttura digitale che consentirà transazioni efficienti e affidabili in tutto il settore”.
Martina Sgorlon