La Germania ha avviato il processo di legalizzazione per uso adulto della cannabis e questa storica decisione potrebbe anche cambiare le sorti dell’intero mercato europeo della canapa industriale. Ecco le ultime novità e la posizione di EIHA e NHN.
Il 25 ottobre 2022, il Ministero della Salute tedesco ha pubblicato un documento che porrà le basi per la legalizzazione per uso adulto della Cannabis. Con questo progetto, la Germania creerà quindi uno dei mercati legali più grandi del mondo, attirando nuovi investitori e combattendo allo stesso tempo non solo una guerra contro l’illegalità, ma anche contro la disoccupazione.
La legalizzazione tedesca riapre così il dibattito sull’importanza di un allineamento tra i trattati europei e quelli internazionali e, quindi, sulla necessità sempre più sentita di una linea d’azione comune, sia sul fronte medico e ricreativo che sul fronte industriale. Secondo il governo federale tedesco, il piano per legalizzare la Cannabis in Germania, che mette al centro i giovani e la tutela della salute dei cittadini, sarebbe già in linea con lo scopo e i requisiti legali delle convenzioni. Ora il testimone spetta però alla Commissione europea, che dovrà approvare i punti chiave del disegno di legge o proporre eventuali modifiche.
Tra i punti chiave spicca quello relativo al THC, sia nella cannabis che nella canapa industriale, e secondo il quale “Cannabis e tetraidrocannabinolo (THC) non saranno più legalmente classificati come narcotici ai sensi del Narcotics Act”. Su questa base, il provvedimento andrebbe inoltre ad annullare una legge risalente agli anni Trenta del Novecento, consentendo, per quanto riguarda la canapa industriale, livelli massimi di THC pari allo 0,3%.
Questa modifica avrebbe inoltre un importante risvolto a livello giudiziario, in quanto annullerebbe immediatamente molte delle cause legate alla Cannabis (come anche alla canapa industriale e al CBD) attualmente in corso in Germania. Un esempio fra tutti quello relativo alle sanzioni legate al possesso, all’acquisto e alla coltivazione di Cannabis, che sarebbero poi concessi fino a un quantitativo massimo pari a 30 grammi o a tre piante per individuo adulto.
Tra i sostenitori non governativi del progetto ci sono, in prima fila, la European Industrial Hemp Association (EIHA), il consorzio dell’industria di trasformazione della canapa che rappresenta gli interessi comuni dei coltivatori e dei produttori di canapa industriale sia a livello nazionale che europeo, e l’associazione tedesca Nutzhanf-Netzwerk e.V. (NHN), che da sempre si impegna per gli interessi comuni dei coltivatori e dei trasformatori di canapa in Germania.
“In Germania, lo sviluppo della cannabis è un’opportunità per il settore della canapa industriale e molto probabilmente genererà un effetto a cascata sugli altri Stati membri”, ha affermato Aaron Kamperschroer, amministratore delegato di Nutzhanf-Netzwerk e.V. in occasione dell’annuncio. “A questo proposito, la presentazione del progetto da parte del ministro della Salute Lauterbach potrebbe persino portare a uno storico cambio di paradigma nel trattare la Cannabis e la canapa industriale per la Germania e per tutta l’Europa”.
Nello specifico, entrambe le realtà incoraggiano il governo tedesco non solo a considerare come soglia per la canapa industriale un livello di THC pari all’1%, ma anche ad avviare una politica coordinata con gli altri Stati membri, sottolineando quindi, ancora una volta, l’importanza di un’azione comune a livello continentale e comunitario.
“Dal 1993, in Germania è iniziata una vera e propria riscoperta della canapa e lo stesso è avvenuto in altri paesi europei”, ha aggiunto Daniel Kruse, presidente di EIHA. “I primi 25 anni sono stati caratterizzati da uno sviluppo graduale e sostenibile di un settore con un’elevata diversità produttiva ed economica e con prospettive illimitate. Poi, dal 2019, l’interesse si è spostato sul CBD e il nostro settore ha dovuto affrontare nuove sfide, come le sentenze discutibili sui Novel Food, le accuse in merito a narcotici e le repressioni arbitrarie di THC e CBD negli alimenti, che hanno causato enormi danni economici ritardando la crescita al punto da distruggere aziende e posti di lavoro. La caccia alle streghe nel mondo della canapa potrebbe finalmente finire. La modifica della legge sugli stupefacenti in Germania potrebbe dare infatti un ulteriore impulso all’industria della canapa e all’agricoltura e potrebbe aiutare a porre fine alla stigmatizzazione decennale della pianta“.
Si attendono ora nuovi sviluppi, che dovrebbero arrivare entro la fine dell’anno.
La Corte federale di giustizia (BGH) all’inizio di ottobre ha confermato la sospensione della pena detentiva per due commercianti di fiori ad alti livelli di CBD.
Questa è stata l’ultima di una lunga serie di sentenze simili, con decine di casi analoghi in attesa di giudizio da parte dei tribunali del Paese, che continuano a considerare la canapa e il CBD come sostanze stupefacenti.
Una situazione che ricorda da vicino i processi italiani che riguardano la cannabis light, che però non accennano a fermarsi. Se in Germania la strada scelta è quella della pacificazione giudiziaria e dello sviluppo economico delle filiere, in Italia siamo ancora lontani, visto che i primo provvedimento del governo è stata la proposta di una legge che la cannabis light vorrebbe vietarla in toto.
Martina Sgorlon