Gli Stati Uniti, e il Tennessee in particolare, puntano sulla fibra di canapa per far crescere l’economia in modo sostenibile e allo stesso tempo mitigare le emissioni nocive e ridurre i livelli di CO2.
Se da un lato il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti sta investendo oltre 3 miliardi di dollari in vari progetti di ricerca che studiano l’agricoltura intelligente per il clima, dall’altra uno di questi fondi, di quasi 5 milioni di dollari, è stato assegnato proprio per un progetto che studi le potenzialità della fibra di canapa.
Quando si parla di fibra di canapa, un materiale considerato di scarto, si intende quella che viene comunemente chiamata fibra corta o fibra tecnica, per distinguerla dalla fibra lunga che viene invece utilizzata nel settore tessile. E’ uno dei principali sottoprodotti della pianta di canapa dal punto di vista industriale e le sue applicazioni spaziano dall’utilizzo in edilizia al settore dell’automotive, con la potenzialità di rimpiazzare plastica e sintetico per dar vita a materiali leggeri, molto resistenti, isolanti e amici dell’ambiente.
Il progetto “Canapa in fibra intelligente per il clima: un filo versatile che collega gli agricoltori meno serviti della nazione, la mitigazione dei cambiamenti climatici e le nuove opportunità di mercato” vedrà la collaborazione della Tennessee State University, la University of Tennessee, della Hemp Alliance of Tennessee (HAT) e del Tennessee Department of Agriculture. L’associazione si occuperà della gestione del progetto e gestirà i dati finanziari, mentre le università eseguiranno la ricerca.
“È una specie di progetto pilota che adotterà un approccio sistemico alla raccolta di dati molto accurati e precisi per la produzione di canapa nel Tennessee. Vorremmo pubblicare una pubblicazione di estensione che includa selezioni di varietà, coltivazione, controllo dei parassiti, raccolta e altri aspetti della coltivazione della canapa da fibra“, ha commentato entusiasta il dottor Mitchell Richmond, assistente professore di scienze vegetali presso l’University of Tennessee.
Il ricercatore lavorerà al progetto con i colleghi professori Dr. Debasish Saha (Ingegneria dei biosistemi e Scienze del suolo), nonché con il Dr. David Hughes e il Dr. Edward Yu (Economia agricola e delle risorse). Il ruolo di Richmond include una varietà di screening e lo studio delle pratiche agronomiche. Saha monitorerà le emissioni di gas serra e il sequestro del carbonio nel suolo, mentre Hughes e Yu si concentreranno sull’economia della fibra di canapa. Uno degli obiettivi principali del progetto è ricercare i modi in cui la fibra di canapa è una merce intelligente per il clima, una coltura la cui produzione riduce le emissioni di gas serra o sequestra il carbonio, come definito dal Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti.
Nello specifico, il progetto si concentrerà sui partecipanti al programma di certificazione di sette mesi della Tennessee State University per gli agricoltori principianti. “Questa sovvenzione cercherà di sfruttare alcuni dei nuovi agricoltori meno abbienti della Tennessee New Farmer Academy e coinvolgerli in questo progetto”, afferma Richmond.
La canapa potrebbe davvero sostituire i materiali sintetici nel settore di largo consumo della auto, grazie alle sue doti di resistenza e leggerezza che la rendono una candidata ideale per rimpiazzare materiali plastici e metallici, molto più difficili da ottenere e da smaltire.
Nathan Armstrong, ingegnere meccanico tra gli sviluppatori della Kestrel, ha avviato una collaborazione con la Aptera Motors Corporation di San Diego per la realizzazione di un nuovo veicolo a energia solare che potrebbe rivoluzionare il settore utilizzando la canapa in un modo totalmente nuovo e al pieno delle sue potenzialità. Secondo Armstrong, infatti, il principale problema relativo all’utilizzo della canapa nel settore automotive riguarda le tempistiche, ma ora questo ostacolo potrebbe essere superato.
La Hemp Alliance of Tennessee sta conducendo uno studio sulla fattibilità della produzione di fibre di canapa nello Stato. Lo studio comprenderà una valutazione della fattibilità della produzione di fibra di canapa per l’industria automobilistica del Tennessee e una valutazione complessiva della fibra di canapa per lo sviluppo dell’economia. “La nostra organizzazione e i suoi membri investono nella realizzazione del potenziale di questa pianta e la nostra speranza è che questo studio spinga l’industria a investire in modo significativo nella canapa del Tennessee e nelle sue diverse applicazioni”.
Isiah Thomas, stella dell’NBA e amministratore delegato della One World Products, il più grande produttore di canapa in Colombia. Oggi l’azienda di Thomas sta lavorando anche su componenti per auto in canapa. In base a un recente accordo con Stellantis, la sesta casa automobilistica mondiale, proprietaria di Chrysler, Citroën, Dodge, Fiat, Jeep, Peugeot e altri marchi in portafoglio, One World Products svilupperà e fornirà componenti in bioplastica a base di canapa per gli interni e gli esterni delle auto.
Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha designato l’isolamento in fibra di canapa come una tecnologia “rivoluzionaria” in cui vale la pena investire, sponsorizzando un progetto per sviluppare il settore nei prossimi due anni.
La Scottish National Investment Bank sta investendo 2 milioni di sterline (2,4 milioni di dollari) in IndiNature Mill, che produce IndiTherm, un isolante a base di canapa, dopo un investimento iniziale di 3 milioni di sterline (3,6 milioni di dollari) nel 2021.
La fibra di canapa può contribuire a dar vita ad un materiale sostenibile e molto resistente che potrebbe essere una soluzione ottimale per ristrutturare i nostri impianti idrici con una doppia operazione green: evitare perdite inutili di acqua e farlo con un materiale innovativo e di recupero.
La Bast Fibre Technologies Inc. (BFTi), azienda canadese specializzata in fibre naturali, aveva annunciato l’apertura di una sede di produzione in Europa focalizzata sulla lavorazione e la produzione di fibra di canapa per sostituire i materiali sintetici, già prodotti in Canada.
Mario Catania