Il governo contro la cannabis light: una legge per vietarla

CBD e cannabis light //
In questo articolo
1 / Nuova proposta del governo Meloni per vietare la light
2 / La cannabis light non ha effetti psicotropi, lo dice Fratelli d'Italia

Una nuova proposta di legge per vietare la cannabis light è stata proposta in questi giorni in Senato. Evidentemente non era bastata quella già proposta ad ottobre 2022, con il governo che non si era ancora insediato e quindi, dopo le perquisizioni continue per 3 giorni al Canapa Mundi, l’identificazione degli studenti a scuola durante un dibattito autorizzato sulla cannabis, questa è la nuova intimidazione del governo ad un settore onesto, giovane e agricolo, che paga centianaia di migliaia di euro di tasse ma nonostante questo, invece che essere aiutato e facilitato, viene continuamente vessato.

Dopo la strenua difesa degli alcolici, visto che l’Europa avrebbe chiesto un regolamento più stringente sulla indicazioni dei danni che l’alcol può fare, Fratelli D’Italia passa dunque all’attacco definitivo contro la cannabis light e lo fa con una proposta di legge di due articoli che vede come primo firmatario il senatore Antonio Iannone.

Nuova proposta del governo Meloni per vietare la light

Si tratta della modifica della legge 242 del 2016, la legge quadro per la canapa industriale, con due modifiche. La prima, con una modifica all’articolo 1, prevederebbe che: “Le disposizioni di cui alla presente legge non si applicano all’importazione e alla commercializzazione delle infiorescenze della canapa per uso ricreativo”. La seconda, con modifica all’articolo 4, vorrebbe rimandare al testo unico sugli stupefacenti in caso di violazioni.

Riguardo questo ultimo articolo vale la pena ricordare che il Tar di recente ha messo nero su bianco che non si possono limitare gli usi della canapa ad alcune parti per un generico principio precauzionale che va invece motivato con dati scientifici. “La legislazione nazionale di ciascuno Stato membro può limitare l’uso di parti della pianta solo se tale limitazione è strettamente necessaria per tutelare il diritto alla salute pubblica” si può leggere nella sentenza.

Insomma: vogliono vietare una cosa che oggi non è ancora stata normata (l’uso ricreativo della cannabis light), rimandando al testo unico sugli stupefacenti quando il Tar ha appena detto che non si può fare.

La cannabis light non ha effetti psicotropi, lo dice Fratelli d’Italia

Non solo, perché nel presentare il testo di legge viene messo nero su bianco dagli stessi proponenti che: La cannabis leggera non ha effetti psicotropi”. Insomma, sono loro i primi a dirlo risolvendo di fatto il non-problema che oggi continua a portare in tribunale decine di imprenditori e commercianti che vengono trascinati in giudizio proprio per la potenzialie efficacia drogante della cannabis light, che viene poi smentita nella stragrande maggioranza dei processi.

In tutto questo non si può non evidenziare un paradosso enorme: mentre il governo cerca di varare l’ennesimo provvedimento per screditare e mettere fuori legge aziende che oggi fatturano e pagano le tasse, lo stesso governo con la manifestazione di interesse per la produzione di privati di cannabis ad uso medico, varata da quella precedente, ha selezionato 6 possibile aziende per produrla, 3 della quali già oggi producono appunto cannabis light.

Intanto, mentre c’è agitazione tra i commercianti per una sorta di “censimento” in atto in diverse province da parte delle forze dell’ordine sulle attività che propongono la cannabis light tra i propri prodotti, la proposta èì stata presentata alla nona Commissione permanente in data 28 febbraio. Vi aggiorneremo su eventuali sviluppi.

Redazione di Canapaindustriale.it

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