Nella suggestiva cornice dell’ex canapificio e linificio di Frattamaggiore (NA) si è svolta la sesta edizione del rinomato concorso internazionale “Canapa è“, interamente dedicato al miglior olio di semi di canapa.
Da questa edizione dell’evento, creato dall’avvocato Nicomede Di Michele con l’associazione Fractasativa Unicanapa, il premio è stato intitolato al professor Alberto Ritieni, instancabile divulgatore delle doti nutrizionali di semi e olio di canapa, scomparso prematuramente di recente.
La nuova edizione ha visto ancora una volta la vittoria dell’azienda Molino Crisafulli, con sede a Caltagirone, nella provincia di Catania, vera eccellenza italiana del settore che vede la quarta vittoria in questo concorso.
L’olio prodotto da Molino Crisafulli si è aggiudicato il primo posto in questa competizione divenuta oggi di portata internazionale, mentre il secondo e il terzo posto sono stati conquistati da due rinomati produttori francesi di oli di semi di canapa: Chanvr’eel s.a.s e SAS L’Chanvre, rispettivamente al secondo e terzo posto.
Un aspetto degno di nota di questa edizione del concorso è stata la notevole partecipazione di aziende europee.
Rispetto all’edizione precedente, il numero di partecipanti è cresciuto significativamente, cinque volte di più rispetto alla prima edizione del 2017, a testimonianza del crescente sviluppo del settore e della costruzione di network di professionisti sempre più attivi.
Il successo dell’olio prodotto da Molino Crisafulli, vincitore per la quarta volta, conferma l’eccezionale qualità del loro processo di produzione. Dalla coltivazione dei semi all’estrazione, dall’imbottigliamento alla conservazione, ogni fase è stata eseguita con maestria.
L’olio, noto come “U Primu“, è una ricca fonte di acidi grassi polinsaturi Omega 3 e Omega 6, la combinazione che rende l’olio di canapa il re degli olii, fenoli e vitamine A, E e del gruppo B.
La giuria ha elogiato la qualità dell’olio siciliano, sottolineando la sua bassa acidità, l’assenza totale di THC, la stabilità all’ossidazione e l’alto contenuto di vitameri della vitamina E, oltre al rapporto eccezionale tra CBDA e CBD.
Allo stesso tempo, è stato enfatizzato il contributo delle due aziende francesi, Chanvr’eel Sas e SAS L’Chanvre, che hanno ottenuto il secondo e il terzo posto. Entrambe hanno dimostrato di produrre oli di canapa di alta qualità con caratteristiche uniche, come il rapporto tra clorofilla e carotenoidi e il contenuto di polifenoli.
E conclude con le parore di Sosio Capasso nel suo libro “Canapicoltura. Passato presente e futuro” (Istituto Studi Atellani, dicembre 2001): “Chiudo questa mia fatica con l’augurio che la canapa, accolta con tanto favore, possa riaffermarsi e, […] essere, con tecniche nuove e moderne, fattore di un positivo sviluppo economico, motivo della creazione di tanti nuovi posti di lavoro”.
In conclusione, l’evento ha offerto l’opportunità di esplorare il futuro della canapa nel settore della produzione degli oli, esaminando le sue molteplici applicazioni, tra cui la nutraceutica, l’innovazione alimentare, e la salute, enfatizzando il ruolo ambientale positivo della coltivazione della canapa, che contribuisce a catturare la CO2, a nutrire, vestire e costruire.
Giuseppe Fiorenza