Con l’emendamento sulla cannabis light il governo mette fuori legge un’intera filiera legale

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1 / Emendamento cannabis light: "È uno stop all'intera filiera"

Mentre il mondo cambia, il pregiudizio della destra italiana sulla canapa rimane immutato, e provano in ogni modo a punire chiunque si avvicini a lei, anche se in modo del tutto legale, da imprenditori onesti, che lavorano in un mercato che è ormai affermato in tutta Europa. Qui da noi, per il governo Meloni, non si può. Chissà se è a conoscenza del fatto che proprio il Duce, dopo aver messo fuori legge la cannabis perché “droga da negri”, aveva però implementato la coltivazione di canapa per rendere l’Italia per favore l’autarchia del nostro paese dalle produzioni estere.

Ad ogni modo, dopo aver provato a rendere – unico caso al mondo – il CBD stupefacente, con il Tar che ha sospeso il tutto e si esprimerà definitivamente a settembre, in piena campagna elettorale è la volta della cannabis light, che l’OMS aveva raccomandato di non inserire in tabella, con un emendamento last minute al decreto legge in materia si sicurezza.

“Con un grottesco giro di vite il Governo ha proposto un emendamento alla legge sulla canapa industriale che vieta ogni attività produttiva e commerciale connessa alle infiorescenze di canapa anche a basso o nullo tenore di Thc” sottolinea Federcanapa riportando il testo che cita il divieto di: “importazione, lavorazione, detenzione, cessione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione, consegna, vendita al pubblico e al consumo, anche in forma semilavorata, essiccata o triturata” (art. 13 -bis del cosiddetto ddl Sicurezza).

Emendamento cannabis light: “È uno stop all’intera filiera”

“E’ ben peggio di uno ‘stop alla cannabis light’ – dichiara Beppe Croce, presidente di Federcanapa – L’elenco di attività del disegno di legge di fatto tende a bloccare tutta la filiera agroindustriale della canapa da estrazione, in particolare la produzione di Cbd o di altri cannabinoidi non stupefacenti per impieghi in cosmesi, erboristeria o negli integratori alimentari.”

Già da alcuni anni, per non incappare nelle ambiguità della normativa nazionale, molti imprenditori italiani coltivano ed esportano legittimamente biomassa di canapa verso altri Paesi europei con legislazioni più avanzate in materia. Ma anche questa attività verrebbe equiparata a reato penale secondo quanto recita il ddl.

“Il nostro Governo, a dispetto dell’intento di promuovere e tutelare il made in Italy, propone emendamenti palesemente contrari ai principi gia affermati non solo dalla Corte di Giustizia Europea ma anche dal TAR del Lazio – che ha già sancito la liceità della pianta intera – commenta Giacomo Bulleri, esperto legale di Federcanapa – ciò è contrario ad ogni criterio di legalitá e di certezza del diritto ed anzi credo che esponga l’Italia a possibili procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea, data la reiterazione di tali provvedimenti. Questo emendamento infatti, non avrebbe lo scopo di limitare la vendita della cd. Cannabis light ma cancellerebbe un’intera filiera industriale che con essa non ha niente a che vedere”.

Federcanapa invierà un appello ai membri delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, incaricate di esaminare il testo di legge, perché non approvino provvedimenti che verrebbero certamente dichiarati illegittimi dalla Corte Suprema di Giustizia europea.

Redazione di Canapaindustriale.it

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