Canapa industriale: accantonato l’emendamento che mette a rischio la filiera

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In questo articolo
1 / Le associazioni di settore contro l'emendamento
2 / "Una presa di posizione ideologica"

L’emendamento che vorrebbe mettere fuori legge le infiorescenze di canapa, che mette a rischio tutte le filiere industriali connesse alla pianta, è stato per il momento accantonato.

Nella votazione del ddl Sicurezza, ripresa ieri, si è infatti andati oltre all’emendamento in questione senza che sia stato votato. L’Ansa ha riportato che: “La Lega deve decidere se portare avanti o meno il proprio sub-emendamento che prevede uno stop all’utilizzo di immagini o disegni che riproducano la pianta di canapa a fini pubblicitari” e quindi: “Si è passati dunque all’articolo successivo che riguarda la violenza o minaccia a pubblici ufficiali”.

Le associazioni di settore contro l’emendamento

“Grazie al supporto delle principali organizzazioni agricole come CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, i florovivaisti, le regioni, le parti sociali e gli imprenditori, siamo riusciti a ottenere l’accantonamento dell’emendamento 13.06 al DDL Sicurezza, che tentava di vietare la canapa industriale. Questo risultato è stato raggiunto attraverso uno sforzo congiunto per far comprendere che il provvedimento non avrebbe riguardato l’uso ricreativo della canapa, maavrebbe bloccato tutte le potenzialità e gli sviluppi industriali di un prodotto artigianale” è il commento di Canapa Sativa Italia, associazione di settore per la canapa industriale.

Anche il presidente di CopagriTommaso Battista, esprime soddisfazione: “Nel ringraziare tutti i parlamentari che hanno accolto l’accorato appello della filiera canapicola a valutare nel dettaglio le molteplici e negative ricadute di un simile intervento, e nell’auspicare che il suddetto emendamento non veda la luce, ribadiamo che oggetto del divieto sono anche i fiori di canapa con un contenuto di THC inferiore allo 0,2%, che oltre a essere consentiti dalla normativa comunitaria sono privi di qualsivoglia efficacia drogante, come chiarito da una recente sentenza della Corte di Giustizia Ue”.

“Una presa di posizione ideologica”

“È del tutto evidente”, continua Battista, “che ci troviamo davanti a una presa di posizione di carattere ideologico; prova ne è il fatto che nel testo del disegno di legge, il quale peraltro si occupa di ben altri temi, si mira a vietare addirittura il mero ricorso al simbolo grafico della pianta di canapa, il quale come noto viene utilizzato per le più disparate e innocue attività commerciali legate ai molteplici utilizzi della canapa, quali la bioedilizia, il biotessile e la biocosmesi”.

“Se bisogna tutelare le altre produzioni che possono portare ad altri utilizzi della canapa, che non c’entrano con i cannabis shop o con l’induzione indiretta all’uso di sostanze stupefacenti allora se ne può parlare”, è invece la posizione del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, dopo la gaffe dei giorni scorsi, quando aveva dichiarato, in riferimento alla cannabis light: “Se devi farti una canna fattela bene”.

Redazione di Canapaindustriale.it

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