La Germania liberalizza la canapa industriale per incentivarne la coltivazione e tutelare gli agricoltori, mentre il governo italiano vorrebbe renderla illegale, paragonando il fiore di canapa, che ha il THC sotto limiti di legge e senza efficacia drogante, ad uno stupefacente.
Fa impressione leggere una in fila all’altra le dichiarazioni dei ministri dell’agricoltura dei due Paesi. Cem Özdemir, ministro dell’Agricoltura tedesco sottolinea infatti che: “La canapa industriale offre molte opportunità per la nostra agricoltura: contiene pochissimo THC, non è esigente, richiede pochi pesticidi, fertilizzanti e acqua, migliora il suolo e offre un habitat per gli insetti”. Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura in Italia, continua invece con il refrain proposto negli ultimi giorni: “Quello che in Italia non passerà mai è l’uso ricreativo della cannabis, quello non passerà mai. Qualcuno ci può fare anche 100 mila aziende. Ma se uno vuole usare la droga per divertirsi, in Italia, finché ci sarà il nostro governo, non lo potrà fare”, ha dichiarato al margine del G7 rispondendo alla domanda di un coltivatore di cannabis light.
Ed è evidente che il ministro che non ha chiare due questioni fondamentali: la prima è che il fiore di canapa con THC sotto i limiti di legge, non è droga. Non lo diciamo noi, ma decine di sentenze in svariati processi, che sottolineano come sotto lo 0,5% di THC la cosiddetta “efficacia drogante” sia esclusa. La seconda questione è che la legge non interviene solo sul mercato delle infiorescenze, ma a cascata su tutto il settore, cosa che ha scatenato le proteste di tutte le associazioni agricole nazionali che chiedono a gran voce il ritiro del provvedimento.
Intanto la Germania ha scelto la strada opposta, eliminando la cosiddetta “clausola d’abuso” che aveva creato non pochi problemi agli agricoltori. La “clausola d’abuso” era una norma inserita nelle leggi tedesche sulla canapa industriale che permetteva alle autorità di intervenire in caso di sospetto che la coltivazione di canapa venisse sfruttata per scopi illegali, come la produzione di sostanze stupefacenti. In pratica, anche se la coltivazione di canapa industriale era legale, questa clausola dava alle autorità il potere di fermarla.
Con la rimozione di questa clausola, la Germania ha reso più semplice la coltivazione e l’uso della canapa industriale, eliminando il rischio di interferenze da parte delle autorità basate su sospetti di abuso. Questo è visto come un passo per snellire la burocrazia e promuovere l’industria della canapa senza il timore di restrizioni arbitrarie. Tanto da far esclamare al ministero dell’Agricoltura tedesco che: “Con la clausola di abuso, coltivatori onesti sono stati criminalizzati nonostante le migliori intenzioni. Ora è finalmente giunto il momento di lasciarci alle spalle questa questione. E, se possibile, con molta canapa, in modo che anche in Germania la scena innovativa dei coltivatori e dei trasformatori di canapa industriale possa svilupparsi ulteriormente.”