Cannucce in canapa all’80%, ma comunque biodegradabili e compostabili: è la soluzione di un’azienda americana, The Hemp Straw, che cerca così di dare il suo contributo per un futuro libero dai derivati del petrolio.
Ogni giorno, miliardi di tonnellate di plastica finiscono nei nostri mari, fiumi e terreni, contribuendo a una crisi ambientale senza precedenti. Fra i prodotti più comuni ci sono le cannucce monouso, un simbolo della plastica usa e getta che, seppur di piccole dimensioni, contribuiscono in maniera significativa all’inquinamento globale. Le microplastiche, residui di questi materiali inquinanti, si frammentano nell’ambiente e hanno effetti devastanti sulla fauna e, di conseguenza, anche sulla nostra salute.
Le bioplastiche, come quelle derivate dalla canapa, rappresentano una soluzione innovativa. Realizzate a partire dalla pianta di canapa, queste cannucce sono biodegradabili e sostenibili, dimostrando come la natura possa offrire alternative efficaci ai materiali sintetici. La canapa, nota per la sua crescita rapida e il basso impatto ambientale, non solo evita l’uso di prodotti derivati dal petrolio, ma aiuta anche a ridurre l’impronta di carbonio e a limitare l’accumulo di rifiuti non riciclabili.
Secondo uno studio pubblicato su Science Advances, il 91% della plastica prodotta finisce in discariche o, peggio, nell’ambiente. Nonostante gli sforzi per incrementare il riciclo, la stragrande maggioranza della plastica continua a essere usa e getta. Quando rifiuti come le cannucce entrano negli ecosistemi, si degradano in minuscoli frammenti di microplastica che finiscono per contaminare mari e terreni. Queste particelle, che si trovano ormai in tutto il pianeta – persino nei ghiacciai e nei fondali oceanici – entrano nella catena alimentare e rappresentano un rischio per la salute umana e animale.
Un altro studio, effettuato dell’Università di Newcastle in Australia e commissionato dal WWF, ha rilevato che ogni settimana ingeriamo in media cinque grammi di microplastiche, l’equivalente di una carta di credito, principalmente attraverso l’acqua, ma anche tramite alimenti come pesce e molluschi. Le conseguenze di queste sostanze sul corpo umano sono ancora oggetto di studio, ma molti ricercatori ritengono che possano interferire con il sistema endocrino e contribuire a infiammazioni croniche.
Le cannucce di bioplastica di canapa offrono una soluzione a molti di questi problemi. Innanzitutto, sono completamente biodegradabili: una volta disperse nell’ambiente, si decompongono naturalmente senza rilasciare microplastiche dannose. Inoltre, la coltivazione della canapa richiede meno acqua e pesticidi rispetto ad altre colture industriali, e la pianta è in grado di assorbire elevate quantità di CO₂ durante il suo ciclo di crescita. Ciò significa che l’utilizzo di bioplastica a base di canapa può contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla lotta contro il cambiamento climatico.
Secondo un rapporto della European Bioplastics Association, l’industria delle bioplastiche è in costante crescita e si prevede che entro il 2025 coprirà una quota significativa del mercato globale della plastica. Questo passaggio a materiali alternativi potrebbe ridurre notevolmente la dipendenza dai derivati del petrolio e, di conseguenza, limitare la produzione di plastica convenzionale.
L’utilizzo di cannucce in bioplastica di canapa è solo un piccolo passo, ma significativo, verso un futuro più sostenibile. Se più aziende e consumatori scelgono prodotti simili, è possibile diminuire la produzione di plastica e ridurre l’inquinamento causato dai rifiuti usa e getta. Sebbene la bioplastica di canapa non risolva tutti i problemi legati alla plastica, è una testimonianza concreta di come l’innovazione possa unirsi alla sostenibilità per offrire prodotti che rispettano l’ambiente.
In un mondo che cerca sempre più alternative sostenibili, la canapa potrebbe davvero essere un alleato prezioso nella lotta contro l’inquinamento da plastica, aprendo la strada a soluzioni sempre più eco-compatibili e responsabili.
Mario Catania