L’8 settembre 2022 si è tenuta la seconda giornata di conferenze del Canapaforum: ci ritroviamo tutti nel complesso monastico dei santi Marcellino e Festo, in presenza del presidente di Federcanapa Beppe Croce e della Vicepresidente Rachele Invernizzi, esperti di settore e impeccabili moderatori durante l’evento.
Se la prima è stata dedicata a fibra, seme e canapulo, la seconda giornata si è incentrata sugli utilizzi del seme in ambito alimentare e cosmetico, usi industriali delle infiorescenze e processi innovativi di estrazione di principi attivi.
Durante la giornata al Canapaforum erano presenti alcuni tra i massimi esperti nel settore della canapa, professori, tecnici, agronomi e imprenditori che hanno esposto progetti e risultati già realizzati e ottenuti e altri che vedranno la luce nei prossimi anni (perciò, occhi aperti, specialmente al mondo alimentare e cosmetico!)
Il fascino della location e degli argomenti e l’efficienza dell’accoglienza hanno fatto sì che sin dai primi minuti si respirasse la promessa di una giornata estremamente interessante. Ebbene, da parte nostra, complimenti, promessa mantenuta.
Ma andiamo ora più nel dettaglio di questa seconda giornata di conferenze al Canapaforum.
Descrizione dell’intervento: tra i primi interventi spicca sicuramente quello del Professor Alberto Ritieni, docente di Chimica degli alimenti presso il dipartimento di Farmacia dell’Università degli studi di Napoli Federico II. Dopo un’energica introduzione sulle possibilità di usare ogni parte della pianta di canapa, il professore si è focalizzato sui valori nutrizionali dei semi illustrando dati illuminanti sull’equilibrio in essi presente tra omega 3 e omega 6, oltre che dei livelli di vitamine e proteine. Ciò basta a rendere l’olio derivato dalla lavorazione dei semi di canapa tra i migliori in assoluto in termini di valori nutrizionali.
Riflessioni partecipante: il professore ha inoltre proposto un lucido esame sulla necessità di omogeneizzare le qualità degli oli in commercio per garantire degli standard che consentano agli alimenti, in particolare all’olio, di non veder screditata l’intera categoria a causa dell’esistenza di pochi esemplari di prodotti di bassa qualità.
Valore offerto: grande professionalità, carisma e capacità di risultare chiaro nonostante la tecnicità degli argomenti trattati.
Descrizione dell’intervento: la professoressa ha proposto una riflessione dettagliata e chiara delle caratteristiche, delle logiche e dei limiti della norma italiana in merito ai parametri di qualità che vanno rispettati durante il processo di lavorazione dell’olio adottando tecniche di spremitura a freddo. Interessante anche il confronto tra la norma italiana e la gestione degli standard qualitativi da parte del resto dell’Europa.
Riflessioni partecipante: la professoressa ha mostrato interesse nello sviluppo di standard di proprietà e tollerabilità omogenei.
Valore offerto: disponibilità a chiarire ed approfondire gli argomenti trattati.
Descrizione del business: un’azienda specializzata nella produzione di condimenti vegetali, certificati biologici e vegani.
Riflessioni partecipante: l’olio di canapa nel tempo ha generato domanda sia da parte di piccole realtà commerciali che da parte del commercio all’ingrosso apparendo pian piano sugli scaffali dei centri commerciali. La domanda è sicuramente aumentata nel tempo ma resta più bassa rispetto ad altri oli più convenzionali rendendo la situazione ricorsiva.
Pain points: necessità di gestire un import internazionale che, per quanto si tratti di una realtà forte e consolidata mantiene gli occhi dell’azienda alla ricerca di fornitori italiani.
Valore ricercato: fornitori italiani con i quali attivare una collaborazione.
Descrizione dell’intervento: una delle figure di maggior spicco in Europa nel settore della canapa industriale, nonché presidente della European Industrial Hemp Association. Mostrando l’aumento dei paper scientifici legati alla canapa ha dimostrato una crescente attenzione al prodotto nel contesto europeo. Ha illustrato alcune criticità, tra le quali: assenza di un framework normativo omogeneo, limitazioni alla vendita di prodotti in canapa a causa dei limiti relativi ai livelli di THC, reperibilità di semi di varietà contenenti livelli di THC tollerati dall’Unione Europea, assenza di standard tecnologici per facilitare e in alcuni casi consentire la raccolta, e infine la disponibilità di stabilimenti di trasformazione.
Propone poi anche soluzioni e buone notizie: diffusione di stili di vita sostenibili, crescente interesse alla canapa, graduale aumento dei business in grado di valorizzarne le numerose possibilità d’impiego.
Riflessioni partecipante: entro il 2024 ha previsto un rilevante cambiamento a favore di una maggiore apertura normativa a livello europeo che faciliti la coltivazione, la raccolta, l’elaborazione e la commercializzazione di prodotti in canapa.
Valore offerto: grande disponibilità ad intavolare un dialogo e condividere informazione con chiunque sia interessato a supportare la crescita del mercato della canapa.
Descrizione del business: Ambra s.r.l segue la filiera di produzione di cannabis sativa dal seme al prodotto finito per lo sviluppo delle più svariate risorse concentrandosi su estratti cosmetici, alimentari e farmaceutici. Supportano inoltre i Carabinieri
nell’attività di analisi delle coltivazioni per garantirne la correttezza, riducendo così eventuali sequestri o problemi che possono nascere da risultati basati su criteri falsati da metodologie scorrette o parziali.
Valore offerto: tanto giovani quanto in gamba sono una realtà che supporta in maniera attiva la diffusione della canapa in Italia garantendone contemporaneamente elevata la qualità.
Descrizione del business: costituita nel 2017 si occupa di produzione, lavorazione e commercializzazione di piante officinali e di canapa, nel rispetto delle normative di legge. Operano attraverso 3 entità operative: Canapalife, Campodoro e Talea. Mirano a rimediare alla mancanza di varietà adatte a produrre fiori/biomassa, produzione di infiorescenze a livello artigianale, alti costi di produzione Indoor, mancanza di standard di prodotto e mancanza di meccanizzazione/automazione. Lo fanno utilizzando una metodologia precisa e un processo che garantisce altissima qualità del prodotto finale, conservazione per uso in base alla necessità, sanificazione, freschezza, trimmatura e destemmatura meccanizzate.
Operano anche sulla biomassa adoperando un processo meccanizzato, garantendo alto contenuto di cannabinoidi e livelli di CBD e CBG fino al 25%.
Valore offerto: tecnologia, metodo e precisione impeccabili oltre che un know how percepibile.
Descrizione del business: Enecta è una realtà che investe fortemente in sostenibilità mirando a incentivare una cultura della canapa che va oltre la sola commercializzazione di prodotti e servizi. Hanno saputo investire tanto in terreni e attività di coltivazione quanto in attività d’impatto sociale come la Reezo academy e la Enecta free fitness.
Appoggiandosi a una solida supply chain alle competenze e alla grande importanza attribuita alla ricerca si sono mostrate una delle realtà da tenere d’occhio nei prossimi anni. Tra le ultime novità la presentazione della prima varietà certificata di canapa a livello europeo con alti livelli di CBG.
Valore ricercato: opportunità di collaborazione con realtà intenzionate a incoraggiare e sostenere la nascita di un network di professionisti della canapa collaborativo in grado di supportare i coltivatori in un processo di adozione sempre più esteso della pianta.
“Oltre alla funzioni assolte nelle piante, i terpeni hanno mostrato diverse proprietà che rendono interessante il loro utilizzo in vari ambiti. Prova di questo forte interesse è l’incremento esponenziale degli studi per definire proprietà, meccanismi d’azione e modalità d’uso dei terpeni”. E’ da questo punto di partenza che si è sviluppato l’intervento della dottoressa Simona Panico, evidenziando le potenzialità dei terpeni, utilizzati dall’azienda in diverse linee di prodotti. “I terpeni sono dotati di importanti attività farmacologiche sugli organismi umani e animali in genere” ha poi sottolineato spiegando che: “Sulla base delle proprietà benefiche dimostrate, l’utilizzo dei terpeni risulta particolarmente interessante nei seguenti ambiti: protezione dallo stress ossidativo, benessere mentale, contrasto delle infezioni e delle antibiotico-resistenze, benessere gastrointestinale, gestione del dolore e infiammazioni acute e croniche”.
I terpeni sono ritenuti sicuri (GRAS) per l’utilizzo in alimenti e altri prodotti destinati ad essere ingeriti. A livello normativo sono classificati come sostanze aromatizzanti e il loro utilizzo è disciplinato dal Regolamento (CE) n. 1334/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo agli aromi e ad alcuni ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti destinati a essere utilizzati negli e sugli alimenti. Nella Cannabis sativa sono stati identificati più di 150 terpeni con differenze qualitative e
quantitative.
Infine ha illustrato le potenzialità della linea di integratori alimentari BioLybra, la prima miscela basata sulla sinergia tra Olio di semi di Canapa, terpeni puri e vitamine ad azione antinfiammatoria e antiossidante, sviluppata dopo studi scientifici che ne hanno verificato le potenzialità.
La premessa dell’intervento della dottoressa Federica Pellati, Professore Associato di Chimica Farmaceutica dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, è che sta guidando uno studio scientifico sulle potenzialità degli estratti di cannabis ad alti livelli di CBD prodotti dall’azienda italiana Canax nel trattamento del cancro insieme ai tradizionali farmaci chemioterapici.
In particolare lo studio è volto ad esaminare gli effetti antiproliferativi del CBD nei confronti delle cellule del cancro.
Dopo un’analisi dei principali cannabinoidi come THC e CBD e degli effetti nel trattamento del cancro rivelati da diversi studi scientifici. Poi, dopo aver illustrato le potenzialità del CBD nel trattamento di diversi tipi di cancro. Poi è passata alla spiegazione del come sta avvenendo lo studio, a partire dalla preparazione e dalla analisi degli estratti, per mostrare come sarà valutata la capacità antiproliferativa degli estratti al CBD eliminando i fattori confondenti, prima di mostrare i meccanismi per i quali il CBD sia in grado di indurre l’apoptosi delle cellule tumorali, un processo che porta ad “ucciderle” senza intaccare quelle sane. Se lo scopo è appunto quello di valutare l’uso di questi composti contro il cancro, anche in combinazione con i farmaci che vengono già utilizzati, vale la pena sottolineare questo progetto tutto italiano, a partire dalla produzione degli estratti di Canax per arrivare alla ricerca svolta nell’ateneo italiano.
Giuseppe Fiorenza