Google non vieterà più la pubblicità di alcuni prodotti a base di canapa e CBD in alcune parti degli Stati Uniti a partire dal mese prossimo.
L’annuncio è arrivato direttamente dal colosso di internet e, con una mossa che potrebbe cambiare gli equilibri nel settore dei social, ha comunicato che: “Il 20 gennaio 2023, le politiche di Google Ads relative ai prodotti e servizi pericolosi e all’assistenza sanitaria e ai farmaci saranno aggiornate per consentire la promozione di prodotti farmaceutici approvati dalla FDA contenenti cannabidiolo (CBD) e prodotti CBD topici derivati dalla canapa con un contenuto di THC pari o inferiore allo 0,3% in California, Colorado e Porto Rico”.
L’azienda intende aggiornare le proprie politiche pubblicitarie nell’ambito di un accordo con LegitScript, una società che si occupa di Internet e pagamenti, ma, nonostante questo, “alcuni formati, tra cui YouTube Masthead, non potranno essere utilizzati”, prosegue Google. “Il CBD sarà rimosso dall’elenco dei prodotti farmaceutici e degli integratori non approvati. Tutti gli annunci che promuovono altri prodotti a base di CBD, tra cui integratori, additivi alimentari e inalanti, continueranno a non essere consentiti”.
Non è chiaro perché Google stia limitando il cambiamento di politica solo a questi due stati e a un territorio degli Stati Uniti, dato che la canapa e i suoi derivati come il CBD sono legali a livello federale e tali prodotti sono commercializzati in tutto il Paese.
LegitScript ha dichiarato che attualmente offre l’unico programma di certificazione autorizzato da Google per controllare gli inserzionisti per i prodotti con CBD idonei. L’azienda con sede in Oregon invita i produttori e i rivenditori statunitensi a presentare immediatamente domanda attraverso LegitScript per certificare i prodotti a base di CBD conformi alle normative USDA, FDA, FTC e DEA.
Chi vuole pubblicizzare prodotti a base di CBD per uso topico dovrà fornire “campioni del proprio prodotto da testare per verificare la conformità con i limiti legali di THC” e “LegitScript un certificato di analisi di terze parti” per ottenere la certificazione, ha dichiarato Google la scorsa settimana.
Scott Roth, amministratore delegato dell’azienda, ha affermato che i sigilli LegitScript su un prodotto o su un sito web sono una prova di sicurezza e trasparenza. “In un settore che vede ancora problemi diffusi di prodotti contaminati, al di sotto degli standard o illegali, è più importante che mai dare ai consumatori la certezza che i prodotti a base di CBD che stanno acquistando siano stati adeguatamente controllati”, ha detto Roth.
Redazione di Canapaindustriale.it