Valerio Zucchini si occupa di fibre e di canapa da circa 20 anni. In particolare le sue fatiche negli ultimi anni si sono rivolte alla creazione di una macchina per semplificare il lavoro agricolo di raccolta della canapa, la CSS 8 che taglia, strippa e andana gli steli. L’idea a monte è che il metodo di lavoro consolidato per il lino funzioni bene anche per la canapa e che, una volta tagliata, si proceda con il metodo della macerazione in campo. La canapa rimane sul campo, esposta per qualche settimana agli agenti atmosferici in modo che si separino le fibre della parte corticale (libro) dalle parti legnose interne (canapuli). Un processo che ha sostituito l’ormai vietata macerazione tradizionale o rustica, quella che si compiva con sistemi tradizionali dagli stessi agricoltori ed era eseguita da noi in acqua stagnante (maceri), ed è ancora oggi eseguita in acqua corrente nei fiumi caldi del Sud Est Asiatico.
La presentazione ufficiale della CSS 8 (nella foto a sinistra) avverrà durante il prossimo World Hemp Congress che si terrà in Slovenia dal 24 al 28 agosto 2014. Ma non è l’unica novità che ci ha raccontato, perché Zucchini è un fiume in piena di idee, progetti e visioni. Durante l’incontro nazionale organizzato da Toscanapa, si è fatto portavoce della possibilità di creare una federazione della canapa italiana. Gli abbiamo fatto qualche domanda per fare il punto della situazione.
Partiamo dal World Hemp Congress…
Sono stato invitato a condividere il progetto della mia macchina che sarà collaudata a luglio, quindi giusto in tempo per il congresso di agosto.
Di cosa si tratta?
E’ una macchina che taglia e andana (dopo aver tagliato li steli la lascia in file ordinate sul campo per poi procedere alla macerazione in campo) e con un opzione che le permette di strippare i raccolto (seme e foglie). E’ in studio e prossimamente messa in lavorazione anche una macchina per rivoltare gli steli lasciati in andana a macerare (nella foto a sinistra) che devono necessariamente essere rivoltati per ottenere risultati di perfetta omogeneizzazione. L’insieme delle macchine agricole si completerà con il pickup imballatore che serve sveltire i processi di movimentazione logistica di tutta la parte agricola. Tornando alla CSS 8 ci tengo a sottolineare è basata su una meccanica “made in ltaly,” mentre le parti tecnologiche nuove arrivano da esperienze fiamminghe assimilate prima dagli americani e poi dai russi: tutti insieme per ricostruire la filiera della canapa del terzo millennio.
Qual è lo scopo?
Il 2014 dovrebbe essere l’anno dell’automazione agricola come primo passo verso la rinascita della filiera e ci stiamo muovendo in questa direzione. Sarà una macchina adatta per lavorare piante non troppo alte come tutte le monoiche francesi o le varietà di origine dell’est Europa come Fedora, Felina, Ipsilon, UZO 31. Il tutto nell’ottica di tornare a produrre una fibra di qualità come facevamo una volta e anche per sostenere un mercato nuovo, quello dei semi e/o oli di canapa particolarmente apprezzati.
E non sarebbe possibile farlo con varietà italiane?
Le varietà italiane oggi presenti sono troppo alte per produrre della fibra di qualità e con valori di THC molto instabili; Per questo ho parlato delle piante francesi. Ma posso anticipare che, dopo molto lavoro, dal 2016 dovrebbero essere disponibili un paio di varietà monoiche italiane: una più vocata alla produzione di seme e un paio di varietà per la produzione di fibre e canapuli.
Come è andato il convegno di Toscanapa?
Bene, ma ho visto che nel report pubblicato è stato dimenticato l’alimentare. Credo valga la pena ricordare che abbiamo fatto un assaggio di oli di canapa prodotti in Italia. Per i riscontri del pubblico il primo posto è andato a pari merito all’olio prodotto da Lucanapa con semi importati di Finola e quello prodotto da Honorati nelle Marche con i semi di Carmagnola, dal sapore forte e più costoso sia perché ci vogliono più semi da spremere per produrre la stessa quantità di olio di altre varietà, sia perché ad esempio la raccolta dei semi è stata svolta in “elicottero”. Poi un ottimo risultato anche del mio olio prodotto con i semi importati di Uzo 31 con molte richieste di commercializzazione da parte di vari siti online. Quello degli alimenti in canapa è un punto fondamentale per il nostro settore che sta crescendo molto.
E come nasce invece l’idea di una federazione nazionale?
L’idea nasce dal fatto che sia doveroso sviluppare seriamente il made in Italy per tutto quello che riguarda la canapa e i derivati. Per farlo bisogna innanzitutto contribuire a creare la domanda di prodotti e applicazioni, ma anche aprire il mercato alla concorrenza per portare avanti gli interessi di tutti i canapicoltori italiani.
C’è qualcosa che non va con Assocanapa?
Guarda, io personalmente non ho mai avuto problemi con loro. Da quello che sento però sono molte le associazioni regionali che lavorano in questo settore che non sono molto contente del modo in cui viene gestita l’attività.
In che senso?
Senza voler nulla togliere a Felice Giraudo e alla sua associazione, che ha contribuito da sola a “tener su” la canapa negli anni dell’oblio, oggi non si può andare avanti così perché Assocanapa srl è a tutti gli effetti una società privata che fa giustamente i suoi interessi, ma che proprio per questo a molti non sembra giusto che si presenti come coordinamento nazionale invece che come associazione regionale. E’ lo stesso motivo per il quale, nell’idea di federazione nazionale che è stata lanciata, ho detto da subito che non avrei potuto farne il presidente perché essendo io un’azienda o un professionista che fa consulenze operante nel settore, mi sentirei in conflitto di interessi.
Qual è il prossimo passo?
Dando per scontato che restino le intese e gli accordi presi al meeting di Toscanapa, ci sarebbe nell’aria l’intenzione di promuovere un evento per benedire e dare definitivamente il via libera a questa organizzazione che avrebbe la presunzione di essere il coordinamento nazionale delle varie realtà regionali libere di gestirsi il territorio e i prodotti come meglio ritengono in un mercato senza vincoli.
Prossime notizie sulle tue attività?
A luglio ci saranno i test della CSS8 (Cutting, Stripping, Swathing) con il taglio e la raccolta di fiori e foglie per la produzione di olio essenziale. A settembre invece procederemo alla raccolta del seme delle varietà monoiche che ho importato e dato alle organizzazioni che hanno creduto in me e nelle mie proposte.
Mario Catania