Antonio Trionfi Honorati ha interrotto il suo lavoro di architetto a Roma per dedicarsi completamente alla propria azienda agricola di Jesi, in provincia di Ancona. Quest’azienda oggi coniuga sviluppo sostenibile, ricerca agronomica, prodotti di altissima qualità ed eventi gastronomici, didattici e di intrattenimento. Prima di tutto i formaggi prodotti qui dal Caseificio Piandelmedico di Giulia, sorella di Antonio, che provengono dal latte delle loro 300 vacche e bufale. Più che di kilometro zero possiamo parlare di pochi metri dalla mungitura al formaggio. Per passione e forse per il percorso professionale di Antonio, l’approccio all’agricoltura dell’azienda Trionfi Honorati è improntato sull’innovazione e sull’esplorazione di nuove opportunità di sviluppo. Ecco come ci spiega la sua scelta di coltivare canapa per produrre oli, farine e cosmetici direttamente presso gli impianti dell’azienda.
“Abbiamo raccolto la sfida della reintroduzione di canapa industriale e alimentare nelle Marche perché crediamo nelle potenzialità di questa coltivazione nell’ambito delle fibre ma anche del cibo biologico ad alto valore nutrizionale. Crediamo che il mercato sia pronto e nel prossimo futuro sarà possibile creare molta nuova occupazione grazie a questa pianta”.
Come avete cominciato e che punto siete oggi ?
Abbiamo intuito un interesse dei consumatori per i prodotti a base di canapa e da cinque anni abbiamo avviato la sperimentazione sui nostri terreni. La nostra coltivazione è rapidamente aumentata prima a 40 e oggi a 80 ettari che ci permettono di produrre olio e farina esclusivamente con le nostre piante, naturalmente in collaborazione con esperti e aziende del settore. La fibra viene invece consegnata ad Assocanapa per la lavorazione nell’unico impianto italiano di Carmagnola.
Quindi c’è una collaborazione per la canapa fra coltivatori e aziende alimentari?
C’è interesse e collaborazione. Sono convinto che l’unione faccia la forza e ho voluto dare una mano agli agricoltori che volevano sperimentare la canapa. Mi sono occupato dell’acquisto e della distribuzione dei semi e ho reso disponibile il mio spazio di stoccaggio delle balle di paglia per 15 aziende agricole di questa zona. In questo modo riusciamo a contrattare buoni prezzi con gli autotrasportatori e ridurre quindi i costi di produzione. Su scala regionale e soprattutto nazionale ora dobbiamo superare gli interessi locali e la tendenza all’autoaffermazione di alcuni operatori. Pur nell’indipendenza di ciascuna realtà produttiva dobbiamo condividere gli obiettivi e avere un’unica voce quando chiediamo finanziamenti o cambiamenti legislativi.
Torniamo all’azienda Trionfi Honorati. Quali caratteristiche hanno i vostri prodotti di canapa e come vengono distribuiti?
Tutti i nostri prodotti vengono lavorati qui nei nostri impianti, spesso insieme ad amici esperti nei diversi settori. Utilizziamo frantoi per estrazione meccanica che a fronte di rese più basse ci permettono di offrire prodotti con migliori proprietà nutritive grazie alla parte di fibra che resta nell’olio. Applichiamo lo stesso concetto alle farine, che restano più ricche di Omega 3 e 6 se prodotte da semi non decorticati. Abbiamo recentemente posto più attenzione al packaging e all’etichettatura, in un ottica di maggiore informazione per il consumatore. Nuovo e promettente mercato è poi quello della cosmetica, dove ci siamo affacciati con creme e saponi di canapa.
Come si evolve il mercato e quali sono i vostri canali di distribuzione?
Registro ogni anno un rapido aumento dell’interesse per la canapa e i suoi prodotti naturali. Abbiamo cominciato con vendite dirette nella nostra fattoria e spesso distribuiamo i prodotti di canapa insieme alla nostra proposta casearia. Oltre al mercato locale esiste oggi un interesse da parte delle grandi città, quindi con un mercato potenziale enorme. Per questo saremo pronti entro brevissimo tempo con una piattaforma di vendite online dal nostro sito web che ci permette di semplificare la gestione e contenere i costi di distribuzione offrendo al pubblico un canale di acquisto rapido e sicuro.
Se il mercato potenziale esiste, cosa sta frenando ancora la canapa italiana e quali passi avanti si sono compiuti?
Il mercato è nuovo e c’è spazio per molti operatori. Da un lato dobbiamo coordinare le risorse per conquistare i potenziali clienti, dall’altro servono investimenti e una legislazione adeguata allo scenario reale. La normativa che impone la totale assenza di THC nei prodotti è priva di senso perché la percentuale dello 0,2 percento è naturalmente contenuta nella canapa industriale e questa quantità in un prodotto alimentare derivato non comporta alcun rischio. Guardando gli aspetti positivi vediamo la Regione Marche attiva nel supporto alla nuova filiera e nella pubblicazione di alcuni bandi di finanziamento per nuovi impianti di stigliatura. Dobbiamo trovare altri operatori interessati a investire e ho sentito numerose aziende interessate non solo nelle Marche ma anche in Abruzzo e Umbria.
Quali sono le prossime occasioni per conoscere i produttori della vostra zona e assaggiare i prodotti?
Appuntamento da noi il 30 di agosto per la festa della canapa dove troveremo tutti i produttori e assaggeremo i migliori piatti. Si ritorna il 6 e il 7 settembre per due giorni dedicati a canapa e peperoncino e infine a Foligno l’ultimo fine settimana di settembre si terrà un importante evento con chef da tutta Italia che prepareranno specialità di canapa e utilizzeranno farine della nostra azienda. In questa occasione la canapa alimentare italiana potrà trovare anche visibilità internazionale.
Stefano Mariani