E’ possibile acquistare titoli di Borsa legati all’industria della cannabis e questo non costituisce un’azione illegale. Negli Stati Uniti, infatti, sono 19 gli Stati che hanno reso legale la marijuana a scopo curativo. Da quel momento in molti si sono chiesti se e quando questa sarebbe entrata in borsa.
In seguito alle ultime elezioni americane, alcune azioni riconducibili alla cannabis medica hanno fatto boom ed un ex dirigente di Microsoft ha promesso che creerà lo “Starbucks dell’erba”, non appena avrà raccolto 10 milioni di dollari per poter iniziare l’attività. Il problema però é che bisogna attendere che la marijuana sia legale per tutti. Nononostante il via libera dagli Stati di Washington e Colorado, l’atteggiamento verso la questione da parte del governo federale è ancora poco chiara.
Queste incertezza rendono impossibile fare previsioni per gli operatori che avessero intenzione di investire i propri soldi nella marijuana. Potrebbero rischiare il fallimento o addirittura la galera. Michael Blue, agente finanziario di Privateer Holdings, società che ha creato Leafly.com, un dizionario ufficiale della cannabis, che al suo interno contiene migliaia di interventi degli utenti riguardanti la marijuana medica, ha dichiarato: “E’ incredibilmente importante che qualsiasi cosa facciamo sia a norma di legge, sia quella locale che federale”.
“Gli investitori stanno vedendo l’inevitabile fine del proibizionismo e l’inizio di una nuova era di legalizzazione, che probabilmente accadrà prima di quanto pensassero”.
Fonte: Wallstreetitalia.com