Un primo passo importante per un mondo senza petrolio e derivati, può essere quello di utilizzare le bio-plastiche derivate da materiali vegetali come la canapa. Oggi materiali di questo tipo vengono largamente prodotti in Cina e sono utilizzati dall’industria automobilistica per sostituire parti plastiche, guadagnando in resistenza e leggerezza. La nuova frontiera di questi materiali è senza dubbio la stampa 3D che sta conquistando fette di mercato sempre più ampie e sta entrando piano piano nella quotidianità produttiva di molti Paesi.
In Italia i ragazzi di Kanèsis si sono fatti trovare pronti per questo importante traguardo: non solo hanno brevettato un materiale bio-plastico derivato in larga parte dalla canapa (al 90% con il restante 10% costituito da altre fibre vegetali), ma lo hanno fatto utilizzando materiali di scarto per creare questa bio-plastica che a sua volta è biodegradabile al 100% e compostabile. Di più: l’hanno sperimentato con successo per la stampa 3D e i ragazzi di Kimi-3D printing di Catania ne hanno mostrato a tutti le potenzialità durante la fiera MAlaCANAPA che si è tenuta da poco in Sicilia. Nel video qui sopra, realizzato in fiera, il fondatore di Kanèsis Giovanni Milazzo, insieme al suo socio Antonio Caruso e al team della stampa 3D di Kimi-3D printing, ci hanno spiegato e mostrato il funzionamento di questo innovativo materiale. “Si può fare”, ci ha raccontato in fiera Giovanni Milazzo puntualizzando che: “Non è vero che bisogna per forza comprare la plastica petrolchimica, non è vero che non c’è la possibilità di usare bio-plastiche e che dobbiamo per forza usare il petrolio. Sono credenze false: si può fare e noi ve lo stiamo facendo vedere”.
Mario Catania