La sua cucina-roulotte si chiama Gigetta. Insieme a lei, Sara Samuel viaggia per l’Italia e propone piatti vegani a base di canapa cucinati al momento. In pochi mesi il progetto di Sara è diventato non solo realtà, ma anche un successo nel pubblico sempre più interessato alla cucina salutistica e vegana. Sara ha deciso di portare sulle ruote la sua esperienza di chef vegetariana e vegana per feste pubbliche e private nelle corti, nelle strade, nelle cascine e nei prati. Questo è Cucinando su ruote e noi abbiamo parlato con Sara a Ortinfestival 2015 mentre preparava delizioso street food alla canapa per una lunga fila di persone davanti alla sua cucina mobile.
Come è nato il tuo progetto?
Volevo raccontare attraverso i miei piatti una visione vegetariana e vegana dell’alimentazione. E soprattutto desideravo far conoscere la canapa con le sue proprietà alimentari e i suoi benefici per la salute. La scelta di lavorare con la canapa deriva anche da una mia trascorsa battaglia personale a favore di pazienti, e la strada mi sembrava il posto migliore per cominciare. Quando ho aperto Cucinando su ruote non è stato facile superare le incomprensioni e far capire la mia proposta: ero sempre costretta a spiegare che non vendevo marijuana. In pochi mesi è cambiato tutto, la gente ha cominciato a capire e a incuriosirsi per gli alimenti con la canapa. Oggi resto poco a casa a Pinerolo, non ho una sede fissa perché sono sempre in viaggio in Italia con Gigetta.
Quali materie prime utilizzi e che tipo di piatti proponi?
Per i primi esperimenti ho utilizzato canapa estera perché non si trovava canapa italiana. Ho messo a punto alcune proposte che poi sono entrate nei miei menu quando finalmente ha cominciato a trovarsi in commercio canapa italiana, o almeno europea, a qualità controllata. Oggi ho diverse linee di piatti, semplici o più elaborati in base a gusti e occasioni. Non utilizzo soia o prodotti dei quali non conosco origini e produttori. Uso la canapa per tutti i miei piatti e nella cucina su ruote posso offrire piatti singoli o creare percorsi di assaggio delle diverse specialità. La trafilatrice a bordo di Gigetta mi permette di fare pasta al momento con i grani che mi sfiziano di più miscelati a farina di canapa. Poi qui abbiamo farinata di ceci e canapa arrotolata con verdure, pani e bignè con semi e farina di canapa ripieni di spaghetti di verdure crude. Per le bevande uso latte di canapa negli estratti di frutta e verdura.
Sembra che cuochi e pubblico abbiano scoperto la canapa…
Di questo sono contenta ma spaventa un po’ il fatto che poco tempo fa nessuno sapeva niente e oggi si parla ovunque di canapa. Fra gli chef che sperimentano con la canapa ammiro Giorgio Trovato e con lui spero di cominciare presto nuovi esperimenti. Giorgio ha vissuto esperienze simili alle mie con la canapa nelle sue diverse applicazioni, anche vicino alle urgenze delle persone che hanno bisogno di medicinali. Ci troviamo d’accordo su molte cose, ad esempio nel mantenere distanza da scelte troppo commerciali.
Dove e come prosegue il viaggio di Gigetta?
Prosegue bene. Abbiamo clienti che ci seguono in giro per l’Italia per assaggiare ancora i nostri prodotti. Io continuo a tenere corsi e collaboro con Libereso Guglielmi, noto come il “Giardiniere di casa Calvino”, anarchico, vegetariano e grande divulgatore di esperienza sulle piante. Dopo aver fatto il ricercatore e il capo giardiniere all’Università di Londra per molti anni, ora Libereso scrive anche ricette con erbe spontanee. E ha condotto ricerche sulla canapa.
Le date del viaggio estivo italiano di Sara Samuel e Gigetta si trovano in questa pagina, e per concludere ecco una piccola selezione dei suoi piatti a base di canapa cucinati sulla strada:
Stefano Mariani